30 ottobre 2008

Sciopero nazionale. L'eutanasia dell'istruzione italiana



Roma. Giornata di lutto nazionale per la morte della scuola Primaria.
30 ottobre 2008.
Sciopero nazionale contro le politiche decretizie della "non-riforma" dell'istruzione: scuola e università.

Il governo Berlusconi è insediato da cinque mesi e c'è già stata un'ondata di scioperi trasversali: dalle forze dell'ordine, alla scuola, dai lavoratori precari, ai malati.
Nessun cambiamento di rotta da parte del Capitan Silvius. Peccato che la sua rotta non dia alcun risultato condiviso.
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29 ottobre 2008

La scuola è il futuro del Paese

Roma è piena di studenti. 
e anche tante altre città italiane.
ma la loro dignità - così come la nostra - è calpestata dall'arroganza del governo. dalla falsa informazione, dalla mancanza assoluta di rispetto delle regole democratiche.
se c'è una proposta di legge, DEVE esserci una discussione, un confronto con le componenti del parlamento e con la società civile.
l'assenza di questo procedimento indica comunque un'azione di forza.
il governo non conosce la scuola pubblica, non conosce le scuole elementari. questo è un dato di fatto. 
parlano di maestro "prevalente" - dopo aver diffuso per settimane la dicitura "maestro unico" - che sostituisca i tre maestri di ogni classe. le questioni sono due: se il maestro è prevalente, è prevalente su chi? e su cosa? dato che gli altri due maestri vengono tagliati, su chi prevale?? secondo: i maestri non sono affatto tre su ogni classe! le maestre delle elementari sono TRE SU DUE CLASSI. è il sistema dei moduli. QUALCUNO DEL GOVERNO LO SA QUESTO, O NO? 
evidentemente no, o comunque non lo dicono. 
parlano senza conoscere. chiedono le classi separate per i bambini immigrati: LO SANNO O NO CHE I CORSI DI SOSTEGNO PER LA LINGUA ITALIANA ESISTONO GIA'??!! no, non lo sanno. e se lo sanno, anche questo non lo dicono.

non parliamo dell'università. la necessità di una riforma è innegabile, ma i tagli indiscriminati sono inutili e dannosi, perché non vanno a colpire i sistemi difettosi delle facoltà (il baronaggio o le università fantasma, per esempio) ma la RICERCA. danni su danni.  
trovo vergognoso che nei programmi televisivi invitino a parlare i professori della Lumsa o della Bocconi: università private, che non sono minimamente interessate ai tagli né agli studenti delle scuole pubbliche.

togliere la possibilità di una scuola PUBBLICA di qualità vuol dire togliere la possibilità di PENSARE. 
è vergognoso.
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28 ottobre 2008

Manifestazione PD. Cifre e foto. Seconda Cronaca



La manifestazione del Partito Democratico che si è svolta al Circo Massimo il 25 ottobre ha raccolto un cospicuo numero di partecipanti quantificabile tra: seicentomila e un milione di persone.
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Rete4: ABUSIVA.

Marco Travaglio racconta il processo a Rete4, una rete abusiva. 
e racconta le vicende di Calogero Mannino, UDC.
buona visione.


26 ottobre 2008

Pallottole a salve. Ron Howard per Obama

See more Ron Howard videos at Funny or Die


Passato, presente e futuro.
Finzione, divertimento e impegno.
L'America è anche tutto questo.

25 ottobre 2008

Manifestazione PD. Prima cronaca



Roma, Circo Massino 14:30.
25 ottobre 2008: manifestazione indetta dal PD.
Perché andarci?
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LinuxDay 2008. Software libero!



25 Ottobre 2008: Linux Day 2008.

Il Linux Day è una manifestazione italiana che ha lo scopo di promuovere il sistema operativo Linux e il software libero, e consiste in un insieme di eventi contemporanei organizzati in diverse città.
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23 ottobre 2008

Berlusconi. Una soluzione condivisa: più polizia per tutti!


Sarà che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è ossessionato dall'idea di poter finire in carcere che ha sviluppato un rapporto conflittuale con le forze armate tutte. Se da un lato l'idea lo terrorizza, dall'altra cerca di risolvere tutti i problemi del Paese utilizzando quando l'esercito, quando la polizia, quando il parlamento. Tutte le difficoltà strutturali dell'Italia vengono banalizzate a questioni di ordine pubblico. Cosa c'è dietro a questa mania poliziesca?
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22 ottobre 2008

Roberto Saviano: GRAZIE.

non ci stanchiamo di ripetere che siamo grati a Saviano per quello che ha detto/scritto/realizzato.
ma questa volta riportiamo il suo commovente GRAZIE a tutti.


GRAZIE per tutto quanto state facendo. È difficile dimostrare quanto sia importante per me quello che è successo in questi giorni. Quanto mi abbia colpito e rincuorato, commosso e sbalordito sino a lasciarmi quasi senza parole. Non avrei mai immaginato che potesse accadere niente di simile, mai mi sarei sognato una tale reazione a catena di affetto e solidarietà.

Grazie al Presidente della Repubblica, che, come già in passato, mi ha espresso una vicinanza in cui non ho sentito solo l'appoggio della più alta carica di questo paese, ma la sincera partecipazione di un uomo che viene dalla mia terra.


Grazie al presidente del Consiglio e a quei ministri che hanno voluto dimostrarmi la loro solidarietà sottolineando che la mia lotta non dev'essere vista disgiunta dall'operato delle forze che rappresentano lo Stato e anche dall'impegno di tutti coloro che hanno il coraggio di non piegarsi al predominio della criminalità organizzata.

Grazie allo sforzo intensificato nel territorio del clan dei Casalesi, con la speranza che si vada avanti sino a quando i due latitanti Michele Zagaria e Antonio Iovine - i boss-manager che investono a Roma come a Parma e Milano - possano essere finalmente arrestati.


Grazie all'opposizione e ai ministri ombra che hanno appoggiato il mio impegno e quanto il governo ha fatto per la mia sicurezza. Scorgendo nella mia lotta una lotta al di là di ogni parte.
Le letture delle mie parole che sono state fatte in questi giorni nelle piazze mi hanno fatto un piacere immenso. Come avrei voluto essere lì, in ogni piazza, ad ascoltare. A vedere ogni viso. A ringraziare ogni persona, a dirgli quanto era importante per me il suo gesto. Perché ora quelle parole non sono più le mie parole. Hanno smesso di avere un autore, sono divenute la voce di tutti. Un grande, infinito coro che risuona da ogni parte d'Italia. Un libro che ha smesso di essere fatto di carta e di simboli stampati nero su bianco ed è divenuto voce e carne.

Grazie a chi ha sentito che il mio dolore era il suo dolore e ha provato a immaginare i morsi della solitudine.


Grazie a tutti coloro che hanno ricordato le persone che vivono nella mia stessa condizione rendendole così un po' meno sole, un po' meno invisibili e dimenticate.


Grazie a tutti coloro che mi hanno difeso dalle accuse di aver offeso e diffamato la mia terra e a tutti coloro che mi hanno offerto una casa non facendomi sentire come uno che si è messo nei guai da solo e ora è giusto che si arrangi.
Grazie a chi mi ha difeso dall'accusa di essere un fenomeno mediatico, mostrando che i media possono essere utilizzati come strumento per mutare la consapevolezza delle persone e non solo per intrattenere telespettatori.

Grazie alle trasmissioni televisive che hanno dato spazio alla mia vicenda, che hanno fatto luce su quel che accade, grazie ai telegiornali che hanno seguito momento per momento mutando spesso la scaletta solita dando attenzione a storie prima ignorate.


Grazie alle radio che hanno aperto i loro microfoni a dibattiti e commenti, grazie specialmente a Fahrenheit (Radio 3) che ha organizzato una maratona di letture di Gomorra in cui si sono alternati personaggi della cultura, dell'informazione, dello spettacolo e della società civile. Voci che si suturano ad altre voci.


Grazie a chi, in questi giorni, dai quotidiani, alle agenzie stampa, alle testate online, ai blog, ha diffuso notizie e dato spazio a riflessioni e approfondimenti.
Da questo Sud spesso dimenticato si può vedere meglio che altrove quanto i media possano avere talora un ruolo davvero determinante.

Grazie per aver permesso, nonostante il solito cinismo degli scettici, che si formasse una nuova sensibilità verso tematiche per troppo tempo relegate ai margini. Perché raccontare significa resistere e resistere significa preparare le condizioni per un cambiamento.


Grazie ai social network Facebook e Myspace, da cui ho ricevuto migliaia di messaggi e gesti di vicinanza, che hanno creato una comunity dove la virtualità era il preludio più immediato per le iniziative poi organizzate in piazza da persone in carne e ossa.


Grazie ai professori delle scuole che hanno parlato con i ragazzi, grazie a tutti coloro che hanno fatto leggere e commentare brani del mio libro in classe. Grazie alle scuole che hanno sentito queste storie le loro storie.


Grazie a tutte le città che mi hanno offerto la cittadinanza onoraria, a queste chiedo di avere altrettanta attenzione a chi concedono gli appalti e a non considerare estranei i loro imprenditori e i loro affari dagli intrecci della criminalità organizzata.


E grazie al mio quotidiano e ai premi Nobel e ai colleghi scrittori di tante nazionalità che hanno scritto e firmato un appello in mio appoggio, scorgendo nella vicenda che mi ha riguardato qualcosa che travalica le problematiche di questo paese e facendomi sentire a pieno titolo un cittadino del mondo.

Eppure Cesare Pavese scrive che "un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti".

Io spesso in questi anni ho pensato che la cosa più dura era che nessuno fosse lì ad aspettarmi.
Ora so, grazie alle firme di migliaia di cittadini, che non è più così, che qualcosa di mio è diventato qualcosa di nostro. E che paese non è più - dopo questa esperienza - un'entità geografica, ma che il mio paese è quell'insieme di donne e uomini che hanno deciso di resistere, di mutare e di partecipare, ciascuno facendo bene le cose che sa fare. Grazie.

21 ottobre 2008

Vittorio Foa. Morte di un uomo di sinistra.

è morto Vittorio Foa.
coscienza critica della sinistra (quella di una volta), ha dedicato la sua vita alla libertà e alla democrazia.
è stato un giovane antifascista, poi uno studioso, un sindacalista e infine un politico.

era nato a Torino il 18 settembre 1910.
arrestato il 15 maggio 1935, viene condannato a 15 anni perché antifascista. dopo il carcere, nel settembre del 1943 entra nel Partito d'Azione (PdA), di cui diventa segretario con Ugo La Malfa, Emilio Lussu, Altiero Spinelli e Oronzo Reale, e per cui fu rappresentante nel Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), prendendo parte alla Resistenza.

eletto nell'Assemblea costituente per il PdA, diventa in seguito deputato socialista, per passare poi al sindacato negli anni '50, quando "sindacato" era una parola piena di significati positivi.
Foa è stato uno dei massimi teorici della linea politica dell'autonomia operaia, che ispirò molti anni dopo la nascita dell'omonimo movimento politico.


collaboratore di diverse testate giornalistiche - da La Sinistra a Il Manifesto - persegue l'idea di creare una forza politica impegnata a guidare i gruppi rivoluzionari verso una prospettiva di "governo delle sinistre", distogliendoli da una prospettiva puramente rivoluzionaria.


autore di numerosi libri (fra gli altri,
Il cavallo e la torre, Questo Novecento, Il silenzio dei comunisti - con Miriam Mafai e Alfredo Reichlin -, Il sogno di una destra normale - con Furio Colombo -, Lettere della giovinezza, Sulla curiosità), Foa aveva pubblicato di recente (lo scorso gennaio) per Einaudi Le parole della politica, scritto insieme a Federica Montevecchi.

"Forse il degrado della politica e delle sue parole sta proprio nell'agire pensando di essere soli e nel pensare solo a se stessi".

20 ottobre 2008

Roberto Saviano. Appello dei premi Nobel


Roberto Saviano è minacciato di morte dalla camorra, per aver denunciato le sue azioni criminali in un libro - Gomorra - tradotto e letto in tutto il mondo.
È minacciata la sua libertà, la sua autonomia di scrittore, la possibilità di incontrare la sua famiglia, di avere una vita sociale, di prendere parte alla vita pubblica, di muoversi nel suo Paese. Un giovane scrittore, colpevole di aver indagato il crimine organizzato svelando le sue tecniche e la sua struttura, è costretto a una vita clandestina, nascosta, mentre i capi della camorra dal carcere continuano a inviare messaggi di morte, intimandogli di non scrivere sul suo giornale, Repubblica, e di tacere. Lo Stato deve fare ogni sforzo per proteggerlo e per sconfiggere la camorra. Ma il caso Saviano non è soltanto un problema di polizia. È un problema di democrazia. La libertà nella sicurezza di Saviano riguarda noi tutti, come cittadini. Con questa firma vogliamo farcene carico, impegnando noi stessi mentre chiamiamo lo Stato alla sua responsabilità, perché è intollerabile che tutto questo possa accadere in Europa e nel 2008.

DARIO FO - Nobel per la letteratura
MIKHAIL GORBACIOV - Nobel per la pace

GUNTHER GRASS - Nobel per la letteratura

RITA LEVI MONTALCINI - Nobel per la medicina

ORHAN PAMUK - Nobel per la letteratura

DESMOND TUTU - Nobel per la pace


per sottoscrivere l'appello: firmare qui. Segue...

19 ottobre 2008

Pallottole a Salve. Colloquio di lavoro




Una tecnica da sperimantare!

18 ottobre 2008

Le ragioni della fisica. Cabibbo e il Nobel mancato



A cura di Pino

Il nobel per la fisica 2008 è andato per metà a Nambu per "la scoperta del meccanismo di rottura di simmetria" e per metà a Kobayashi e Maskawa per "la scoperta dell'origine della rottura di simmetria CP che predice l'esistenza di almeno 3 famiglie di quark". Per molti scienziati, tra i premiati manca il nome di Nicola Cabibbo, il fisico italiano che ha aperto la strada alle ricerche di Kobayashi e Maskawa. Cabibbo, docente alla Sapienza di Roma, è noto infatti per la cosiddetta matrice CKM (cioè di Cabibbo-Kobayashi-Maskawa, nome ufficiale nella letteratura scientifica), un tassello molto importante per comprendere il modo in cui le forze presenti in natura agiscono a livello microscopico, e più precisamente spiega come interagiscono tra loro i quark.
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17 ottobre 2008

Roberto Saviano: NON ANDARE VIA!

Roberto Saviano dice di voler andare via dall'Italia. non può più vivere la vita di un morto.
Roberto Saviano ha 28 anni e le uniche persone con cui dialoga serenamente sono gli uomini della sua scorta.
non va al cinema con una fidanzata, non va in pizzeria, non incontra gli amici per strada o in piazza. Roberto Saviano ha scritto un libro di denuncia, che è diventato un film bellissimo, di successo internazionale (ci rappresenterà agli oscar) e uno spettacolo teatrale. Gomorra è stato insieme la sua emancipazione e la sua condanna.
Roberto Saviano è minacciato apertamente di morte dalla camorra, è accusato dalla sua gente di aver rincorso il denaro e il successo, è bandito dalla vita sociale.
ma Saviano è invece un eroe, un uomo giovane che dovremmo tutti proteggere e a cui dovremmo offrire spazio, stima, amicizia. perché possa continuare a vedere con i propri occhi e raccontare il marcio, perché sia libero di scrivere e di informare.
mercoledì, il giornalista Giuseppe D'Avanzo ha raccontato l'amarezza di Saviano, la sua solitudine e la decisione di lasciare il paese. l'articolo lo potete leggere sul sito di Saviano cliccando qui.

nella città di Caserta gli studenti dell'Istituto Mattei di grafica pubblicitaria hanno realizzato un manifesto che è stato appeso in centro città:

il volto di Roberto Saviano ricostruito attraverso la composizione e l'accostamento di mille fotografie di cittadini casertani che hanno messo la propria faccia a disposizione degli studenti. è un manifesto bellissimo, è il senso di quello che dovremmo fare: sostenere Saviano con il nostro viso in primo piano, fargli sentire che non è solo, che siamo tutti lì.

pubblico qui di seguito un articolo di Nichi Vendola, pubblicato ieri su Liberazione:

Questo ragazzo del Sud, scuro di pelle e con gli occhi inquieti, con quello strano connubio di forza e debolezza che si intuisce già nella sua corporeità, con quel magnetismo che mescola calda vitalità e una malinconia ineffabile. Lo sento sempre così sincero, così impetuoso nei pensieri e nelle emozioni che traduce in scrittura cristallina, in minuziose inchieste sull'indecenza del vivere e del morire nei medioevi post-moderni delle mafie, in pagine aspre e di rara passione (che in questo caso è davvero sostantivo del verbo patire), in documenti di grande letteratura civile. Roberto Saviano è questo ragazzo di meno di trent'anni, meridionale e mediterraneo, che ha realizzato il sogno di ogni ragazzo per accorgersi subito dopo che quel sogno era diventato un incubo. Il sogno di poter fare un lavoro bello e importante, nel suo caso scrivere libri, e il suo allucinato e bellissimo "Gomorra" è diventato addirittura un best-seller planetario. Ma quel libro ha aperto la porta del terrore, ha portato luce dove da sempre aveva vinto il buio, ha narrato il "romanzo criminale" dei Casalesi e dei loro faccendieri, dei loro killer, dei loro impiegati, dei loro interlocutori economici, dei loro protettori istituzionali. Ha squadernato la "banalità del male" della camorra tra Napoli e Caserta, penetrando con forza documentaristica nelle viscere di quella burocrazia dell'onnipotenza criminale che stringe affari e stringe cappi al collo, che fa strage di appalti e fa strage di essere umani con la stessa disinvolta velocità. Il mondo si è improvvisamente accorto della camorra, di un crimine che è radicato negli interstizi più riposti e negli organi vitali della metropoli partenopea, che comanda traffici illeciti di droga e di rifiuti e di qualunque tipologia merceologica inclusi i defunti che sono lottizzati nella rete micidiale delle pompe funebri. Cosa Nostra era stata ciclicamente al centro dell'attenzione dei mass-media, oggetto di raffigurazione letteraria e cinematografica, questione dibattuta nell'arena nazionale ed internazionale. Invece sulla ndrangheta calabrese e sulla camorra campana ha dominato sempre una sorta di distrazione collettiva, o una forma speciale di omertà programmatica, con l'attitudine a ridurla alle cronache locali di violenze arcaiche. Poi questo ragazzo del Sud, raccogliendo il testimone di generazioni di militanti della legalità, ha trovato una cifra narrativa che ha sfondato il muro di gomma plurimo dell'indifferenza, del cinismo, del folclore giustificazionista. Ha acceso una torcia nella notte opprimente dei boss, di questi giganti del nulla, maschietti gonfi di cocaina e ubriachi di potere, in contesa permanente gli uni con gli altri, abitanti frenetici di un pianeta in cui la vita vale meno di uno starnuto, in cui il diritto è surrogato dallo storto, l'empietà scandisce la gestualità quotidiana di chi allunga e allarga traffici e dominio nel nome di una sotto-società educata al "mordi e fuggi" della ricchezza facile, della ricchezza predatoria, della ricchezza svuotata di qualsivoglia contenuto di bellezza, di giustizia, di umanità. Il successo ha comportato, per Roberto, una condanna a morte, una vita prigioniera di caserme e scorte, la fine immediata di una vita normale. Conosco cosa significa. Leggendo le parole di Saviano che pensa di lasciare l'Italia mi sono sentito oppresso. Chi non conosce la solitudine, quel tipo di solitudine, non può capire. Non è colpa dei clan, dei Casalesi, della camorra: loro devono minacciare e uccidere, così esercitano la loro peculiare egemonia culturale e militare. Sono quelli che pensano che sei un esibizionista, che hai sfruttato brutte storie per fare quattrini, che ti sei arrampicato su quell'albero lurido e avvelenato soltanto per svettare. Loro è una colpa grave, nostra è una responsabilità non occultabile. Sono quelli che, galleggiando nella melma del cattivo "buon senso" e dei più vieti luoghi comuni, ti regalano la peggiore delle condanne: appunto una estrema, indicibile solitudine, quella che mette in apnea un'età, un'esistenza nata per cantare la libertà, un corpo che voleva solo danzare la vita. Siamo tutti riscattati dal coraggio di questo ragazzo del Sud. Siamo tutti sconfitti dalla sua stessa inevitabile tristezza. Per questo, per me, per tutti noi, vorrei abbracciare Roberto e sussurargli, con pudore, di non andare via.

"siamo tutti riscattati dal coraggio di questo ragazzo del sud. siamo tutti sconfitti dalla sua stessa inevitabile tristezza". davvero viene voglia di dire a Roberto Saviano: NON ANDARE VIA. 

16 ottobre 2008

Obama ultimo spiraglio di futuro



Questa notte si è svolto negli Stati Uniti l'ultimo dibattito tra i 
due candidati 
alla presidenza americana: Barack Obama e John McCain.
Tra i due sembrerebbe aver avuto la meglio la freddezza del giovane
afro-americano, che ha saputo tenere i nervi saldi ai feroci attacchi dell'avversario. 
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15 ottobre 2008

Riforma dell'istruzione e della ricerca. La "Notte bianca" contro la Gelmini



Oggi si celebra la prima notte bianca contro un Ministro della Repubblica: Mariastella Gelmini, dipendente che si occupa dell'istruzione e della ricerca.
La Gelmini ha fatto approvare con la fiducia una riforma complessiva dell'istruzione che ha come intento celato quello di depotenziare l'istruzione pubblica per favorire l'espandersi della cultura privata.
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Ammazzateci Tutti sopravviverà!


il movimento antimafie "E adesso Ammazzateci tutti" è salvo.
non chiuderà, continuerà a lottare, a mantenere un punto di vista libero e autonomo.
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14 ottobre 2008

Fondo interbancario. Specchietto per le allodole. Capitalisti in fuga. Chi paga la crisi?


Video tratto dal Blog di Daniele Martinelli


La crisi finanziaria è risolta. I capi di stato europei in stretta collaborazione e intesa hanno arginato quella che veniva prospettata come la crisi finanziaria più grave della storia contemporanea.

Le banche finanziarie hanno creato enormi bolle speculative, hanno alimentato enormi buchi finanziari, hanno speculato e fatto ingenti profitti sulla pelle dei piccoli e medi risparmiatori.

Debito, debito, debito.
Ora chi ripiana i debiti dell'economia virtuale?

Gli Stati nazionali=i cittadini.

Stati Uniti 700 miliardi di dollari (soldi degli americani prestati a privati speculatori);
Germania 500 miliardi di euro;
Francia 300 miliardi di euro;
Gran Bretagna 300 miliardi di euro;
Spagna 100 miliardi di euro;
Italia ancora da definire.

Di chi sono questi soldi? Gli Stati sono governati dagli eletti dal popolo o dagli eletti delle banche?

Mi sembra che il modello Fiat, Alitalia, Parmalat, Cirio e così via sia stato preso a modello anche dalla finanza mondiale.
Il frutto delle speculazioni viene gestito e introitato dai privati; i debiti vengono nazionalizzati e pagati dai contribuenti.

I nostri capi si stato che si pavoneggiano come eroi mitici in realtà non hanno fatto altro che stravolgere il libero mercato (che libero e concorrenziale non è mai stato) per accollare i buchi finanziari ai soliti noti.

"Historia se repetit" Giambattista Vico non aveva poi tutti i torti.

L'economia deve iniziare a essere studiata, compresa e assimilata dai cittadini al pari delle istituzioni di diritto che regolano le nostre società, altrimenti saremo sempre in balia della legge mascherata del più forte.

Pensare di vivere in una realtà democratica implica l'impegno nell'attuazione reale per il compimento di una democrazia.
La libertà non è mai assicurata e definitiva, va sempre difesa e tutelata anche nei momenti di apparente tranquillità.

13 ottobre 2008

Passaparola dal Fronte

passaparola

Crisi finanziaria programmata? Subprime e interrogativi da porsi per capire cosa sta succedendo




Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia, il resto è
propaganda.

Horacio Verbitsky, giornalista investigativo argentino, vincitore del premio per la Libertà di Stampa.

Per capire l'attuale crisi finanziaria è necessario un giornalismo investigativo che informi e sia in grado di spiegare le ragioni e le cause di determinati fenomeni, economici e non economici.

Marcello Foa scriveva lo scorso 30 gennaio 2008:


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12 ottobre 2008

Pallottole a Salve. Cosa fare per i poveri?


Susanita è il nuovo presidente di turno del G8. 
stiamo attenti...

11 ottobre 2008

Lodo Alfano. Referendum per abolirlo.



è cominciata oggi, in moltissime piazze italiane, la raccolta firme per indire un referendum abrogativo contro il "lodo Alfano".
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10 ottobre 2008

Sulla legge salva-ladri. Perché l'opposizione non si era accorta di nulla? Dormono dormono sulla collina...



La truffa istituzional-giuridica nascosta dietro il decreto Alitalia è scoppiata due giorni fa su Repubblica, dietro l'inchiesta condotta da Report sul caso Alitalia.
Nel secondo o terzo punto della legge era stato inserito un articolo il 7bis che modifica la legge Marzano sui salvataggi delle grandi imprese e quella sul diritto fallimentare. In pratica si era creata la scappatoia legale per i grandi patrioti italiani: Geronzi, Tanzi, Cragnotti e tanti altri.
Questa notizia circola già da qualche settimana, avvocati e magistrati ne erano al corrente.

La maggioranza governativa ne era sicuramente al corrente, in questo momento c'è la caccia al mandanti del decreto che senza particolari difficoltà è rintracciabile nel leder maximo e unico padrone dell'apparato governativo, il cavaliere-piazzista Silvio Berlusconi.

Sfortunatamente la leggina salva-amici è stata scoperta e come da copione qualcuno doveva parare la faccia, chi meglio di Giulio Tremonti, paladino e martire degli onesti cittadini, passato già alla storia come l'inventore della finanza creativa e della depenalizzazione del falso in bilancio.

Ma la questione più interessante e allo stesso tempo inquietante è: ma i deputati e senatori dell'opposizione che cosa fanno? dove erano? sanno leggere? sono complici? sono idioti? erano al cinema? in vacanza? all'estero?
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Leonardo Express. Prima classe per l'aeroporto.


questo è il fantastico Leonardo Express. una delle più grandi fregature del trasporto pubblico nazionale.
 
il Leonardo Express ti porta direttamente e senza fermate intermedie dal centro di Roma all'aeroporto di Fiumicino, da stazione Termini ai terminal degli imbarchi. è un treno nuovo, colorato, con i posti a sedere larghi e comodi, e collocati a una giusta distanza. è generalmente pulito, ha l'aria condizionata, il posto sufficiente per i bagagli, e oltre ad essere puntuale è persino garantito in caso di sciopero ferroviario. 
solo che è un treno elitario. di pochi ma comprato con i soldi di tutti, essendo stato acquistato con il contributo della regione Lazio.
il costo del biglietto è di 11 euro a tratta, una cifra spropositata per il reale servizio offerto. perché la pulizia del treno è una condizione che dovrebbe essere normale, così come la puntualità e le condizioni minime di civiltà.
il tragitto dura 30 minuti, e dura tutto questo tempo perché il treno viaggia a una velocità bassa, altrimenti potrebbe impiegarci anche 15 o 20 minuti al massimo. 
il costo del biglietto, secondo Trenitalia, è giustificato dal fatto che il Leonardo Express è un treno esclusivamente di prima classe. inoltre - sempre secondo quanto esprimono sul loro sito - il prezzo viene definito "concorrenziale rispetto ad altre modalità di spostamento": taxi, auto a noleggio, auto private.
ora, queste sono assurdità. la navetta per l'aeroporto deve essere un servizio concorrenziale rispetto alla quantità di persone che può usufruirne. si tratta pur sempre di un treno e per quale motivo debba avere solo carrozze di prima classe, resta un mistero.
per i possessori di abbonamenti di trasporto a zone (quindi comprensivi di treni regionali, metro e autobus), zone che comprendono Fiumicino, non esiste alcuna possibilità di far valere il proprio abbonamento sul Leonardo, né di poter chiedere il pagamento di un supplemento per la prima classe. come dire: l'abbonamento vale fino a Fiumicino, ma non vale su quel treno e non puoi nemmeno chiedere di pagare una quota che consenta di adeguare il tuo abbonamento di seconda classe al lusso della navetta. 
è assurdo. così, sei costretto a pagare 11 euro a tratta.
altrimenti, devi raggiungere la stazione Tiburtina e prendere un regionale che ci impiega un'ora per raggiungere l'aeroporto e si ferma in cento stazioni intermedie. il che, in una città come Roma, significa perdere molto tempo in più per coprire trasferimenti intracittadini dal posto di lavoro o da casa per le varie stazioni di metro o autobus e poi treno. e non sempre le persone hanno il tempo di compiere tutti questi spostamenti. 
se c'è una navetta metropolitana, dunque un buon servizio, perché deve diventare un servizio per ricchi? in altre città europee - Parigi, Madrid, Berlino, Londra per citarne alcune - l'aeroporto è raggiungibile direttamente con la metropolitana pagando un biglietto che costa massimo 3 euro, dato che in genere gli aeroporti sono collocati fuori dal centro e dunque in una zona extraurbana. perché a Roma deve costarne 11? per fare concorrenza alle macchine?!!
siamo un paese classista e in via di sviluppo, forse dovremmo smetterla di pensare di essere sviluppati e superiori perché non lo siamo affatto.

9 ottobre 2008

Una nuova legge salva-ladri



Riporto un articolo da repubblica che spiega cosa è stato inserito nel pastone Alitalia, slegato dal problema della compagnia e utile solo a personaggi del calibro di Geronzi, Cragnotti e Tanzi per evitare i processi e le condanne.
Del resto il nostro presidente del consiglio è uno specialista del settore. La prossima mossa è quella di far inserire un nuovo insegnamento nelle facoltà di giurisprudenza dal titolo: Istituzioni di diritto all'impunità.
Sarà un corso caratterizzante per la nuova Università del nord a cui stava pensando Berlusconi da qualche tempo, tra i docenti di spicco: Giulio Andreotti, Cesare Previti, Marcello Dell'Utri, Emilio Fede e altre decine di esperti del settore amici-indagati-prescritti-condannati cari al presidente del consiglio.

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8 ottobre 2008

Deposito bancario o libretto postale?



Tutti i mezzi di comunicazione non fanno altro che parlare di crisi finanziaria.
Il vaticano è dal 2007 che disinveste e compra oro. Nella stanza dei bottoni tutti erano più o meno a conoscenza delle enormi bolle speculative che soggiacevano alcuni prodotti finanziari, il mercato immobiliare e i mutui a tasso variabile. Perché solo ora e con grande retorica allarmistica ci mettono al corrente del disastro verso il quale corriamo senza apparente via di fuga?
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7 ottobre 2008

Anna Politkovskaya. 1958 - 2006

due anni fa veniva uccisa Anna Stepanovna Politkovskaja. Segue...