18 ottobre 2008

Le ragioni della fisica. Cabibbo e il Nobel mancato



A cura di Pino

Il nobel per la fisica 2008 è andato per metà a Nambu per "la scoperta del meccanismo di rottura di simmetria" e per metà a Kobayashi e Maskawa per "la scoperta dell'origine della rottura di simmetria CP che predice l'esistenza di almeno 3 famiglie di quark". Per molti scienziati, tra i premiati manca il nome di Nicola Cabibbo, il fisico italiano che ha aperto la strada alle ricerche di Kobayashi e Maskawa. Cabibbo, docente alla Sapienza di Roma, è noto infatti per la cosiddetta matrice CKM (cioè di Cabibbo-Kobayashi-Maskawa, nome ufficiale nella letteratura scientifica), un tassello molto importante per comprendere il modo in cui le forze presenti in natura agiscono a livello microscopico, e più precisamente spiega come interagiscono tra loro i quark.

Oggi sappiamo che i quark, le particelle elementari che formano i protoni, i neutroni e altre particelle simili, sono 6 e sono raggruppati in 3 famiglie: (up - down), (charm - strange), (top - bottom). La matrice CKM, una tabella quadrata 3x3 con 9 numeri, spiega come i primi quark delle coppie (u,c,t) possano "decadere" (cioè trasformarsi) nei secondi (d,s,t).

L'idea nasce da un articolo di Cabibbo (Phys. Rev. Lett. 10, p. 531 (1963)), il quale introduce una matrice 2x2 che dipende da un parametro chiamato appunto "angolo di Cabibbo". Nel 1963 erano note solo le prime due famiglie di quark, quindi una matrice 2x2 era sufficiente per spiegare i decadimenti di up e charm in down e strange.

Nel 1973 Kobayashi e Maskawa capiscono che serve almeno una matrice 3x3 per spiegare il fenomeno di "rottura di simmetria CP" osservato sperimentalmente, dunque che devono esistere almeno tre famiglie di quark.

Il lavoro dei due scienziati giapponesi è profondamente legato a quello di Cabibbo, e il contributo del fisico Italiano è stato senza dubbio determinante per la loro scoperta. Purtroppo questo non è stato il parere della commissione svedese... Ahinoi, forse anche nell'assegnazione dei Nobel le pressioni politiche possono orientare le decisioni. Speriamo che ci siano altre occasioni, anche se, con l'aria che tira da noi per l'università e la ricerca, avere ricercatori da Nobel italiani (che lavorano in Italia) sarà sempre più difficile.



Articoli correlati per categorie



Nessun commento:

Posta un commento