21 ottobre 2008

Vittorio Foa. Morte di un uomo di sinistra.

è morto Vittorio Foa.
coscienza critica della sinistra (quella di una volta), ha dedicato la sua vita alla libertà e alla democrazia.
è stato un giovane antifascista, poi uno studioso, un sindacalista e infine un politico.

era nato a Torino il 18 settembre 1910.
arrestato il 15 maggio 1935, viene condannato a 15 anni perché antifascista. dopo il carcere, nel settembre del 1943 entra nel Partito d'Azione (PdA), di cui diventa segretario con Ugo La Malfa, Emilio Lussu, Altiero Spinelli e Oronzo Reale, e per cui fu rappresentante nel Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), prendendo parte alla Resistenza.

eletto nell'Assemblea costituente per il PdA, diventa in seguito deputato socialista, per passare poi al sindacato negli anni '50, quando "sindacato" era una parola piena di significati positivi.
Foa è stato uno dei massimi teorici della linea politica dell'autonomia operaia, che ispirò molti anni dopo la nascita dell'omonimo movimento politico.


collaboratore di diverse testate giornalistiche - da La Sinistra a Il Manifesto - persegue l'idea di creare una forza politica impegnata a guidare i gruppi rivoluzionari verso una prospettiva di "governo delle sinistre", distogliendoli da una prospettiva puramente rivoluzionaria.


autore di numerosi libri (fra gli altri,
Il cavallo e la torre, Questo Novecento, Il silenzio dei comunisti - con Miriam Mafai e Alfredo Reichlin -, Il sogno di una destra normale - con Furio Colombo -, Lettere della giovinezza, Sulla curiosità), Foa aveva pubblicato di recente (lo scorso gennaio) per Einaudi Le parole della politica, scritto insieme a Federica Montevecchi.

"Forse il degrado della politica e delle sue parole sta proprio nell'agire pensando di essere soli e nel pensare solo a se stessi".


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