23 settembre 2008

E adesso Ammazzateci Tutti. Rischio chiusura




Ammazzateci Tutti è un movimento antimafia italiano, apartitico, regolarmente costituito e strutturato in rete con diramazioni periferiche in tutto il territorio nazionale, impegnato nella diffusione della cultura della legalità e della lotta alla mafia tra le giovani generazioni.

Questa conquista della società civile rischia di scomparire. Riporto una lettera apparsa sul loro sito:

Ammazzateci Tutti rischia di chiudere entro un mese

di Aldo Pecora e Rosanna Scopelliti

mercoledì 17 settembre 2008


LETTERA APERTA A CHI CI VUOLE BENE
.


Cari italiani, care italiane,
quando abbiamo deciso di fondare Ammazzateci Tutti, in quel lembo di terra meravigliosa e disgraziata che si chiama Calabria, abbiamo cercato di concentrare le poche, pochissime risorse disponibili e le tante, tantissime speranze, di tutta quella gente che non ce la faceva più a vivere “incellophanata” dall'omertà e, soprattutto, dalla paura.

Per essere davvero liberi non ci siamo mai voluti legare a nessun carrozzone, né politico né imprenditoriale. Solo con il tempo abbiamo capito che è stata una scelta coraggiosa, una sfida più grande di noi, che ha certamente appesantito - non di poco - le già tante preoccupazioni che avevamo comunque messo in conto.

Pensate, invece, come sarebbe stato fin troppo conveniente e facile per noi sceglierci uno o più “Mecenate”, anche i meno peggiori e, nel portare silenziosamente acqua al loro mulino, ottenerne laute ricompense in termini economico-logistici (apertura sedi, pubbliche relazioni con gente che conta, produzione di gadget, pianificazione di campagne pubblicitarie, ecc..).

Ma abbiamo fatto la scelta di essere come gli straccioni di Valmy, abbiamo scelto di combattere contro mostri pieni di soldi e di potere, anche indicandoli con nome e cognome, a nostro rischio e pericolo, facendo ogni giorno la nostra parte anche se rimanevamo e rimaniamo sempre più ai margini dello studio, delle professioni, delle assunzioni, dei diritti di cittadini, mentre chi ha certamente meno titoli ma più amici nelle stanze del potere riesce a laurearsi, ottiene consulenze, incarichi, sponsorizzazioni. E il loro “esercito” diventa ogni giorno più potente ed incontrastabile, mentre il nostro fa i salti mortali per riuscire a sopravvivere e sostenere anche l'azione di magistrati ed uomini delle forze dell'ordine coraggiosi che si trovano finanche nella situazione di dover pagare loro la benzina delle auto di servizio o i toner nelle fotocopiatrici di caserme, commissariati e Procure.

Adesso bisogna ragionare seriamente sul ruolo e l'incisività che Ammazzateci Tutti può rappresentare in Italia oggi e domani, se e quanto valga la pena continuare.
E lo facciamo iniziando a fare i cosiddetti “conti”: se in termini di consenso e sensibilizzazione il bilancio è in segno positivo ed in netta ascesa costante (partendo dalla Calabria oggi siamo in più di 8.000 ragazzi e ragazze in tutta Italia, dalla Lombardia, alla Sicilia, al Lazio, al Veneto, alla Puglia, al Piemonte, alla Campania), non possiamo dire altrettanto in termini di spese vive sostenute per mantenere aperta la baracca.

L'idea di portare sul web e nei territori le nostre rivendicazioni, la nostra voglia di gridare al mondo intero che l'Italia non è solo mafia, che non è colpa nostra se emergono sempre e solo i nostri peggiori concittadini, ci hanno portato a scommettere (e rischiare) sulla nostra stessa pelle il prezzo dell'impegno che ci siamo assunti tre anni fa di fronte a tutti gli italiani onesti.

E come se non bastassero le querele, le preoccupazioni, le intimidazioni implicite ed esplicite alle quali siamo ormai abituati, adesso ci troviamo nella situazione in cui - lo diciamo chiaramente - non possiamo più permetterci il “lusso” di continuare con le nostre attività sui territori e quelle telematiche.

Partiamo dal nostro sito internet, generosamente ospitato gratuitamente sin dalla nascita su un piccolo server di una azienda calabrese alla quale abbiamo procurato, con la nostra presenza, solo e soltanto danni e preoccupazioni.
Ci hanno defacciato il sito per decine di volte, siamo stati vittime di ben 5 attacchi informatici, dei quali due violentissimi (che hanno costretto l'azienda a buttare il server ed acquistarne uno nuovo) ed ora, proprio ieri, veniamo a sapere che, sempre a causa nostra, alcuni pirati informatici sono riusciti a violare nuovamente il server trasformandolo questa volta in uno “zombie” (così si definisce in gergo tecnico) atto a frodare migliaia di persone in tutto il mondo mediante phishing su conti bancari esteri. Per capire meglio la gravità della situazione basti pensare che siamo stati contattati direttamente dai responsabili della sicurezza informatica di due importanti istituti bancari in Australia ed il Belgio, i quali hanno anche tenuto ad informarci delle responsabilità penali di fronte alla legge nostre e dell'azienda che ci ospita.

Quantificare ora il danno economico e quello eventualmente penale, ci porta inevitabilmente a stabilire che la nostra esistenza dovrà essere indipendente da ogni preoccupazione futura e, quindi, essere disposti anche a trarne le estreme conseguenze: partendo dalla chiusura di Ammazzatecitutti.org e degli spazi di comunicazione ad esso collegati (forum, ecc..).

A questi conti che non tornano dobbiamo aggiungere diverse migliaia di euro di debiti contratti (anche personalmente) nell'organizzazione delle nostre iniziative (sostenute solo parzialmente dalle poche Istituzioni alle quali ci siamo rivolti).
Senza contare il fatto che ormai i nostri ragazzi stanno devolvendo interamente alla causa le loro paghette settimanali in ricariche telefoniche e fotocopie.

Per questo ci appelliamo a tutti voi, chiedendovi un piccolo grande gesto di solidarietà; diventate nostri "azionisti", almeno noi cercheremo di non fare la fine di Parmalat e Alitalia.

Non parliamo di milioni, a conti fatti basterebbero 30 mila euro per farci riprendere fiato e metterci in condizione di fissare obiettivi di medio-lungo termine.

Lo facciamo stabilendo una data simbolica: il 16 ottobre prossimo, terzo anniversario dell'omicidio Fortugno e quindi della nostra “nascita”. Se entro questa data non dovessimo riuscire a sanare ogni passivo saremo costretti a staccarci la spina da soli, archiviando prematuramente questa bellissima esperienza. Con la morte nel cuore.

Dobbiamo dimostrarci persone serie, soprattutto con chi ci guarda da sempre con ammirazione, stima ed aspettative che non meritiamo, perché, come dice spesso Monsignor Giancarlo Bregantini, "non basta sperare, bisogna saper organizzare la speranza" ed evidentemente noi abbiamo fallito, non riuscendo ad organizzare degnamente le speranze di tutti noi, di tutti voi.

Aldo Pecora
Rosanna Scopelliti
Coordinamento nazionale "Ammazzateci Tutti"




Si può sostenere Ammazzateci Tutti in 4 modi
:
con carta di credito, con bollettino postale, con bonifico e con Postepay

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Stabilisce infatti la norma richiamata che, dal 17/03/2005, "le liberalità in denaro o in natura erogate da persone fisiche o da enti soggetti all'imposta sul reddito delle società in favore di organizzazioni non lucrative di utilità sociale sono deducibili dal reddito complessivo del soggetto erogatore nel limite del 10% del reddito complessivo dichiarato e comunque nella misura massima di 70.000 euro annui".
Per usufruire di queste agevolazioni fiscali è necessario che l'offerta venga effettuata mediante sistemi di pagamento verificabili e cioè: vaglia postale - assegno - bonifico bancario - carta di credito. Occorre indicare la causale del contributo (= Donazione Autofinanziamento 2008/2009) e conservare la ricevuta di pagamento eseguito.
La ricevuta non dovrà però essere allegata alla dichiarazione dei redditi ma conservata a parte per poterla esibire nel caso che venga richiesta.
Per la "ricevuta di pagamento" si intende, ad esempio, la matrice del vaglia postale eseguito oppure la ricevuta dalla banca per un bonifico oppure l'estratto conto bancario da cui risulti l'accredito periodico in favore dell'Associazione.


PER LE IMPRESE
Per i titolari d'impresa "resta ferma la facoltà di applicare le disposizioni di cui all'art. 100, comma 2, del vigente T.U.I.R. N° 917/86" che prevedono la possibilità di dedurre fino a un massimo del 2% del reddito d'impresa.

La trasparenza si pratica, non si predica.

Una volta effettuata la donazione ti preghiamo di segnalare il versamento dell'importo all'indirizzo e-mail donazioni@ammazzatecitutti.org, al fine di avere regolare riscontro dell'importo versato.
I nominativi e l'ammontare delle donazioni ricevute saranno aggiornati costantemente sul nostro sito internet, salvo diversa indicazione da parte dei singoli donatori.


Se potete fate girare questo appello.


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3 commenti:

  1. se chiude Ammazzateci Tutti, chiude la società civile.
    dobbiamo farci carico di questa verità e carico di un contributo.

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  2. ha ragione Eli, nell'assurda ipotesi dovesse chiudere chiuderemmo tutti. E' da anni che seguo quel portale e contemporaneamente tutte le belle iniziative che hanno fatto questi ragazzi (sono davvero tante e in tutta Italia).
    Diamogli una mano contribuendo e facendo girare il loro appello!! Facciamo una sorta di catena di sant'antonio che ne dite??

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  3. sono perfettamente d'accordo. oltre al bonifico, mandiamo ai nostri contatti una mail con il contenuto della lettera (basta copiarla dal blog o dal loro sito) e i 4 modi per sostenerli. lo faccio subito!
    e grazie, Anonimo!

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