8 giugno 2008

Una Democratica schiavitù

La prima volta che l'ho visto, qualche anno fa, sono rimasto molto colpito.
Sarà che la semplicità delle riflessioni che promuove è sconcertante, sarà
che effettivamente tendiamo a mettere in un angolo della soffitta la
vita, sarà che a me il lavoro non piace o forse io non piaccio molto al mondo del
lavoro.
Sarà che forse, per come la vedo io, oggi la cosa più rivoluzionaria che un individuo possa
fare è proprio decidere di non lavorare.
Sicuramente il tempo a nostra disposizione andrebbe impiegato per costruire il proprio sé, la propria coscienza e consapevolezza di individuo.
Mi accorgo però che la schiavitù legata al lavoro è solo la punta dell'iceberg e funziona come un'eccellente dispensatore di auto-giustificazioni.
Sarà che il lavoro ci va bene perché ci permette di mantenere il nostro stato di "apparente" benessere e consente al nostro ego di anestetizzarsi nelle galeries del superfluo.
Sarà che il superfluo e la non conoscenza rappresentano i motori immobili dell'animo umano?
Sarà tutto questo e anche altro, di certo il lavoro oggi non mi convince proprio.


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10 commenti:

  1. Dalla mia prospettiva notoriamente tribale, il lavoro diventa un problema quando intervengono intermediazioni e deleghe.
    Se penso a una piccola tribù autarchica, vedo che il lavoro c'è, come c'è nel branco di leoni (mio famoso topos!), perché bisogna procurarsi il cibo, spulciarsi, allevare i cuccioli, trovare l'acqua quando fa siccità. Però è una faccenda immediata, o minimamente mediata: mi serve la frutta, vado a raccoglierla; tu hai raccolto invece l'insalata o un uovo di struzzo, magari ci dividiamo un po' tutto e si fa un pasto completo.
    È quando cominci a metterci di mezzo il denaro, la mediazione e la delega, via via sempre più allargate e distanti al punto che manco sai più da dove arriva la pesca che mangi, chi l'ha raccolta, cosa si mangia lui, e se tu te la volevi davvero mangiare quella pesca. È lì che "quel che ti serve per vivere" diventa economia, mercato, mondo del lavoro, pubblicità, eccetera.
    Ma tanto si sa che io sempre lì vado a parare. E si sa che dove vado a parare io è un posto che si può solo sognare.

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  2. D'accordo con tutto. Con il filmato, con le riflessioni dell'Inviato di Guerra, con la Blù.
    Eh, qua ce ne sarebbe da discutere e commentare per i prossimi duecento anni e passa. Ce ne sarebbe. Su questa cultura che si spaccia per l'unica cultura, sul meccanismo della delega, sul ruolo svolto nella società dalla figura del mediatore, su «Arbeit macht frei» (!), sul sistema monetario (bleah!), sul lavaggio del cervello che subiamo tutti giorni, sul concetto di «risorsa umana» (mi ha sempre fatto venire i brividi il concetto di «risorsa umana»), su cinque o sei giorni a settimana passati a far fare al mio corpo e alla mia testa (che sono tutto quello che ho) quello che ha deciso qualcun'altro... eccetera eccetera. Ce ne sarebbe.
    Quindi dico solo una cosa, almeno per il momento: la questione del «lavoro», perlomeno come lo concepiamo oggi, secondo me è centrale nella faccenda «tutto quello che mi fa schifo in 'sta società». Partendo da lì si scardina mica poco tutto il sistema-mondo. È un buon punto di partenza. O almeno credo.

    Vaaaa beeeeneee...
    Ora la pianto, la pianto.
    O forse anche no.
    Vabbe'. Si vedrà.

    P.S.: Ho visto che hai messo in elenco la Trilogia della città di K.: è uno dei miei libri preferitissimi in assoluto.
    P.P.S.: Hai mai ascoltato «Povera vita mia» dei 99 Posse? 'scoltala, la trovi sul mio blog, poi sappimi dire.
    P.P.P.S.: Refuso! Refuso! Hai scritto «prorpio» invece che «proprio». Refuso! Refuso! Scusa, eh: deformazione professionale. Abbi pazienza.

    Ciao!

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  3. i vostri post sono sempre molto interessanti. mi piace l'idea di una comunità semi-autarchica, risolverebbe molti problemi ambientalie e mentali.
    mi piace anche quel "dove vado a parare io è un posto che si può solo sognare": sta veramente tutto lì.
    Quello che può sembrare un punto debole dell'argomentazione è invece l'architrave della storia dell'umanità.

    Concordo anche con Mr. Smog: il lavoro è centrale e va ripensata. Certo è una riflessione difficile e il passato non aiuta. Come parli di lavoro diventi senza volerlo un marxista, un comunista, un anarchico, un fondamentalista, un capitalista, un leninsta, un socildemocratico, un progressisita e così ad libitum. Se insisti sull'argomento diventi immediatamente un post-marxista, un post-comunista, un post-moderno, un post-capitalista, un postronzo (ti senti tu da solo) perché continui a parlare con certa gente. Comunque la strada forse c'è.

    P.s.: ho bisogno di due aiutini da casa. Vorrei mettere un contatore e linkare le cose che inserisco, tipo libri, film ecc. come si fa?
    grazie per il refuso.

    P.s.s: statemi bene e attenti ai cecchini!

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  4. cosa volete che dica? concordo con quanto dite e la parte di filmato che preferisco è quando si fa riferimento al numero di giorni a settimana passati fuori dalla propria vita... mi fa sentire male e insieme mi piace, e mi fa impressione soprattutto perché siamo abituati a pensare che sia "normale" e dovuto.
    comunque sia, quando partiremo per la nostra società autarchica potrete contare su di me, perché - detto con tutta l'onestà possibile - a me "lavorare" piace.
    e non credo di dovervi spiegare in che senso lo dico.

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  5. Inviato, per gli "aiutini da casa" ti rispondo per mail, sulla mail di Eli.

    Quanto a te, Eli, volubilità permettendo può darsi che presto io posti qualcosa sul mio sogno autarchico. Ma, appunto, volubilità permettendo...

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  6. ma anche qui...ancora nulla...
    vi rimando il link...
    www.madonna.com
    please provide !

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  7. Ovviamente concordo su tutto per quanto riguarda lo sfruttamento delle risorse umane e "la fame nel mondo", è scontato persino dirlo, ma a me lavorare piace. Anche se il mio lavoro attuale mi fa schifo, al mattino ci vado con entusiasmo perché mi piace trovare le soluzioni ai problemi che si presentano ogni giorno. Sono già morta? Help!

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  8. lavorare è una cosa...vedi la signora...
    andare in ufficio tutte le "mattie" alle 11, forse, come fai te...è diverso !

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  9. lavorare è una cosa...vedi la signora...
    andare in ufficio tutte le "mattie" alle 11, forse, come fai te...è diverso !

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  10. Senti da che pulpito! Direttore dell'NH, faccio solo il centrale, non lavoro nelle feste, seguo il tour della Signora..... iiiihhhhh

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