16 ottobre 2008

Obama ultimo spiraglio di futuro



Questa notte si è svolto negli Stati Uniti l'ultimo dibattito tra i 
due candidati 
alla presidenza americana: Barack Obama e John McCain.
Tra i due sembrerebbe aver avuto la meglio la freddezza del giovane
afro-americano, che ha saputo tenere i nervi saldi ai feroci attacchi dell'avversario. 

Le prossime elezioni americane saranno fondamentali per il futuro non solo degli Stati Uniti, ma dell'intero pianeta. Le questioni essenziali che dovranno essere affrontate nei prossimi cinque anni sono quelle decisive: crisi finanziaria, sistema bancario, assetto geo-politico, problema energetico, emissioni inquinanti, globalizzazione, sanità, organismi geneticamente modificati solo per citarne alcuni.

Il modo in cui verranno risolte queste problematiche dal futuro presidente faranno la fortuna o la sfortuna delle nostre generazioni.
Tra i due candidati ci sono delle sostanziali differenze programmatiche e strategiche solo per dirne alcune: McCain è contro l'aborto, Obama è favorevole.
Il primo difende la sanità privata, il secondo è per la sanità pubblica.
Il primo è bianco, il secondo è nero. Il primo è favorevole alla guerra, il secondo è contrario.

Le differenze prospettiche tra i due sono evidenti e rilevabile anche grazie alla sola fisiognomica: mentre il giovane vedrà e vivrà le scelte che farà se eletto presidente, l'anziano probabilmente non potrà vedere a lungo le riforme che propone.

Questa è la differenza sostanziale a mio avviso per scegliere a chi affidare un tale potere.

In Italia siamo sempre in contro-tendenza: si presentano sempre gli stessi candidati, viene eletto sempre l'ormai logoro Berlusconi che vive grazie all'esercito di collaboratori che lo sorregge, non esiste un vero confronto tra i candidati, non ci sono regole serie sulla gara elettorale e si vota sempre con un solo interesse: scegliere il candidato che mi garantisce il mantenimento dei miei privilegi nel presente o il loro ottenimento nell'immediato futuro. Una scelta che si basa su uno o due anni al massimo senza tenere conto delle idee di futuro che i candidati cercano di copiarsi a vicenda, basta pensare all'ultima campagna elettorale.

Un'ultima differenza. Mentre negli Stati Uniti i entrambi i candidati cercano di prendere le distanze dall'immagine e dall'operato di Bush, in Italia non solo nessuno mai si sognerebbe di infangare il nome di Silvio, ma Silvio è l'unico al mondo che ancora elogia e ama il presidente più disastroso della storia americana.

Obama è l'ultima illusione che ci resta per il futuro.

Americani non lasciatevela scappare voi che avete la possibilità di scegliere!


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3 commenti:

  1. Riporto un commento arrivato da una lettrice:

    "Obama è l'ultima illusione che ci resta per il futuro"............infatti è un'illusione! è un ottimo specchietto per le allodole.....che nessuno s'illuda!la politica estera non cambierà di una virgola!a comandare negli USA non sono i presidenti ma l'AIPAC che sostiene Obama....è tutto calcolato....ennesimo burattino! saluti angiola

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  2. a questo punto ho bisogno del malox...
    e io che ci credevo a Barak...

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  3. Obama naturalmente viene appoggiato da alcune lobby, che sia l'aipac o altre ancora non sono in grado di rilevarlo con esattezza.
    A mio avviso l'elezione di Obama è comunque positiva per due ragioni:

    il valore simbolico, per la prima volta un presidente di colore;
    se Obama ricalcherà le azioni dei suoi predecessori perderà il consenso delle persone di colore e ci ritroveremo un mondo completamente disilluso o cosciente della realtà.
    L'altro candidato è la continuazione di una linea storica che stiamo percorrendo da un decennio e non mi sembra la più ragionevole.
    Lascerei spazio ancora a una briciola di speranza...

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