17 settembre 2008

Buoni, non buoni

ti rendi conto che ti serve un computer. 
un portatile leggero, per un nuovo lavoro.
decidi, quindi, di spendere. decidi che quel giorno userai i tuoi soldi per portare a casa un oggetto. un oggetto il cui uso giustifica il denaro che ti viene dato alla fine del mese. 

decidi di spendere, ma non di sperperare. valuti le offerte, valuti le prestazioni del computer, i chilometri da percorrere per averlo, e alla fine della comparazione costi/ricavi, ti dirigi verso il negozio.

compri l'oggetto, paghi, fatturi, torni a casa e il computerino funziona. 
passa un giorno, poi un altro, e dal terzo in avanti con l'avvio del sistema operativo, si avvia una banda di criceti che gratta all'interno, proprio sotto i tasti. pessimo segnale.

per DIRITTO, riporti il computer al negozio, con imballo e tutto il resto, per la sostituzione (10 giorni di tempo, sempre e comunque). 
il prodotto però è terminato: "se vuole, può prendere un altro modello". altrimenti? altrimenti il supermeganegoziofantastico ti offre un buono. un minuscolo pezzetto di carta che è l'equivalente della cartamoneta versata tre giorni prima. carte stracce, entrambe. 
il buono, per decisione del negozio, dura un anno e può essere usato per qualsiasi altro nuovo acquisto.

ora.
primo: l'acquisto - e quindi lo scontrino e/o la fattura - stabiliscono un contratto di compravendita tra il consumatore e il venditore. contratto per cui a denaro corrisponde oggetto integro e funzionante. 
secondo: la sostituzione è prevista dalla garanzia. se tu, rivenditore, non hai il prodotto con cui sostituire la merce fallata o non puoi riparare il bene, MI RIDAI I SOLDI, perché il nostro contratto, stipulato al primo acquisto, è scaduto. la proposta del buono è ingannevole.
terzo: se decidiamo di comune accordo che io acquirente non voglio i soldi indietro, ma voglio un buono, la durata del buono la stabilisco io. non il venditore. per legge.

comunque, piuttosto che un buono - cioè l'equivalente di un altro contratto - fatevi ridare i soldi. così potete decidere voi se spenderli ancora in quel negozio o altrove. anche si trattasse dello
stesso prodotto.

sarebbe utilissimo, a tutti noi consumatori accaniti, conoscere il codice del consumo.


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