13 agosto 2008

Ummagumma. Pink Floyd


A cura di Giordi

E' il quarto album dei Pink Floyd e corre l'anno 1969; ormai la stagione psichedelica sta volgendo al termine. Il gruppo stesso è uno di quelli che nel genere ha fatto scuola (basti ascoltare i primi due dischi) e quando ormai sembrava esaurirsi l'ondata psichedelica per lasciare il testimone al rock progressive a gruppi come i Soft Machine, King Crimson, Gentle Giant ecc, i Pink Floyd regalano ancora un ultima perla, dopo la quale possiamo dire non ci sarà mai più niente di simile.
Ummagumma è un disco doppio, composto da una parte registrata dal vivo e l'altra in studio.
La prima parte è costituita da quattro brani, ognuno da ritenersi un vero e proprio capolavoro immortale del rock; brani già presenti sui primi due dischi registrati in studio nel '67 e '68 e stavolta proposti dal vivo con incredibili dilatazioni e improvvisazioni. Se avete voglia di ascoltare un disco rock degno di questo genere Ummagumma Live è quello che ci vuole; le composizioni si sviluppano all'interno di se stesse in modo palpabile e ogni singolo strumento è usato per ciò che è e per essere onorato. E' il rock puro, dove niente è perfetto ma al tempo stesso ogni frase è impeccabile e il suono, cosa stranissima per i Pink Floyd, non è limpidissimo. Tutto questo rende l'impatto con Ummagumma Live molto duro, ogni brano esprime una certa grinta e una insostenibile voglia di esplodere. Suggerirei in merito un attento ascolto di Careful with that axe, Eugene, un pezzo che nasce dal magma più profondo per poi esplodere nel canto di R. Waters. Careful with that axe, Eugene è il brano che Michelangelo Antonioni sceglierà per la scena finale del suo film Zabriskie Point, scena memorabile che rende merito all'aggressività di questa composizione rock incredibile.
Il disco registrato in studio altro non è che un esperimento di elettronica in cui ciascuno dei componenti del gruppo è autore di 1/4 di disco. A Parte The Narrow way non esiste alcuno spunto melodico, quindi possiamo soltanto curiosare su ciò che nel 1969 un gruppo in studio sia capace di fare. A parere di molti queste incisioni sono evidentemente anticipazioni del genere ambient elettronica che verrà un bel po' di tempo più tardi.
Ascoltatelo!


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