27 agosto 2008

Scoppia la guerra in Italia



Stato d'assedio.

La periferia italiana è luogo insicuro e pericoloso.
Fatti atroci di violenza hanno coinvolto genti straniere che scioccamente si sono esposte a dei rischi inutili.
Per contrastare le violenze perpetrate dalle legioni barbariche, si instituirà il coprifuoco e saranno dispiegate le forze militari a baluardo delle italiche genti.

Queste potrebbero tranquillamente essere frasi pronunciate dal sindaco Alemanno che apostrofava in un'intervista televisiva gli aggressori come "delle bestie a cui non spetta alcun perdono".
L'aspetto più inquietante di questa duplice provocazione è che nell'aria si percepisce un consenso da parte dei cittadini a espressioni del genere.

Come al solito il problema viene affrontato solo in parte e sempre dalla stessa parte. L'interesse autoreferenziale della politica e l'interesse autoreferenziale dei cittadini violati e picchiati. Forse non è nemmeno del tutto scorretto questo punto di partenza, reazione istintiva da un lato, condizionamento mediatico dall'altra (negli ultimi giorni nel mondo uccidono e torturano tutti e quelli che tentano di scappare non prendano aerei perché sicuramente ci saranno dei guasti sul velivolo); ma resta sempre una visione parziale del problema.

Visione parziale, problema parzialmente risolvibile.
La violenza più atroce appartiene all'essere umano. Da sempre l'uomo ha commesso su se stesso e sugli altri violenze inaudibili. Oggi c'è l'illusione che la nostra natura sia completamente cambiata. Non è vero.

Basta ricordare che in Italia, ma anche in altri Paesi, la stragrande maggioranza delle violenze e degli omicidi vengono compiuti all'interno del nucleo familiare.
Questo solo per dire che la violenza si può trovare ovunque e tutti possono esserne i protagonisti - attivi e passivi.

Allora non sono solo gli extracomunitari i barbari della nostra contemporaneità.
Terrei a ricordare una solo cosa: un individuo costretto a lasciare il proprio Paese per essere maltrattato e schiavizzato all'estero subisce una violenza assoluta, per noi invisibile, che lo segna e lo strazia fino al fondo dell'anima. Perché anche gli stranieri "cattivi" hanno un'anima e spesso è completamente frantumata.


Non si vuole in nessun modo difendere l'utilizzo della violenza e giustificarne gli autori - rumeni o romani che siano, ed è acor meno tollerabile l'abuso sessuale perpetrato su qualcuno che non è in grado di difendersi.

Detto questo è utile soffermarsi un attimo sull'anomalia italiana.
Nei Paesi da cui provengono le coppie protagoniste degli abusi di questi giorni è possibile accamparsi senza rischiare la vita, si gira tranquillamente in bici senza essere assaliti, si riceve l'aiuto delle persone a cui si chiedono delle informazioni (extracomunitari inclusi) e si percepisce un senso di sicurezza pacificatorio; quello che affermo è il frutto della mia esperienza personale.
Questo non significa che in Germania o in Olanda non succedano fatti analoghi, ma almeno in Germania è quasi sicuro che i colpevoli saranno presi e processati in tempi brevi.

Perché in Italia succedono fatti così atroci e gli autori si sentono più tranquilli nel commettere tali reati?

Per essere sintetici ci sono almeno due elementi da considerare:
la nostra classe dirigente ha fallito su tutta la linea, difende se stessa e lascia i cittadini in balia degli eventi, chi può si incarcera nella propria casa e ha paura ogni volta che mette il naso fuori della porta;

siamo noi i corresponsabili dello stato di impunità e degrado morale che ci ha investito negli ultimi venti anni che ci ha pian piano divorato l'anima. Sì, anche noi italiani avevamo un'anima, ora è debitamente impegnata a saldare le cambiali firmate per comprare uno status sociale, un'idea di futuro che ci porterà verso cieli neri.

La politica ha fallito e forse iniziamo a rendercene conto. Però non vogliamo ancora renderci conto che anche noi stiamo fallendo, manca poco alla umanità-rotta che interessa poco ai potenti, perché su quella non possono farci sopra delle stock option.



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