2 luglio 2008

la Terra dà anche buoni frutti (e verdure)

ho scoperto Zolle e ve lo voglio raccontare. 

Zolle è una società romana che si occupa del commercio di generi alimentari. Zolle mette insieme la produzione di una decina di aziende agricole laziali e rivende direttamente ai romani. tu vai sul loro sito, ordini la tua tipologia di spesa settimanale e loro te la recapitano a casa. nella scatola (unica, di cartone, senza altri imballaggi) ci sono frutta e verdura di stagione, non puoi scegliere cosa, puoi solo stabilire se ne vuoi per 1/2/3... persone. la merce è freschissima e sana, e quando ti arriva a casa ha percorso al massimo 40 Km. di ogni prodotto è dichiarata la provenienza (da quale azienda agricola arriva, in pratica). e sul sito vengono poi indicate le quantità dei singoli prodotti recapitati in ogni spesa. 
Zolle è un mediatore, non si può negare. ma mi sembra un ottimo esempio di mediazione, ecco. 
quello che a me fa impazzire di Zolle, oltre a tutte le qualità che ho già elencato, è che nella mia ipotetica Zolla Vegetariana ci sarà sempre una sorpresa rispetto alle tipologie di verdure e frutte recapitate. 
Zolle è anche un calendario, a pensarci bene. un calendario delle stagioni.
fate una ricerca nelle vostre città e regioni. potrebbe esistere qualcosa di analogo. 

eli


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3 commenti:

  1. Sì, esiste qualcosa di analogo in moltissime località.
    Per esempio ci sono i G.A.S., Gruppo di Acquisto Solidale.
    Qui la mediazione non c'è nemmeno più, ma come è ovvio ci vuole anche un po' di partecipazione in più: piccoli gruppi di acquirenti/consumatori che stanno in contatto con una serie di piccoli produttori locali (selezionati dai consumatori stessi in base a criteri di qualità, rispetto dell'ambiente e del lavoro), nel corso di riunioni periodiche ordinano ciò che desiderano e ritirano ciò che avevano ordinato la volta prima e che qualcuno di loro si è incaricato di andare a prendere.
    Anche in questo caso il «pacco» è un insieme globale di verdure/frutti a peso (con la sorpresa!), la mediazione non c'è più però c'è la necessità appunto di presenziare agli incontri (in qualche modo bisogna fare, se non vuoi la mediazione...).
    Gli incontri diventano poi anche l'occasione per fare un po' di «istruzione» su prodotti/alimenti/ambiente/lavoro, e per esempio diventano anche il luogo in cui può confluire un altro grande sistema di commercio alternativo, ossia il Commercio Equo e Solidale. Ovvio che sarebbe meglio non far fare alle merci migliaia di chilometri in aereo, ma se uno non vuole rinunciare al caffè potrà se non altro scegliere di comprare caffè prodotto nel rispetto dell'ambiente e dei lavoratori e con il minimo di mediazione possibile.

    Poi, ovvio, io canto canto ma nel mio G.A.S. locale ancora non ho avuto il buon gusto di entrarci.
    Sarà anche che ho il mercato sotto casa che mi vizia, e dove ogni mattina vado a rompere le scatole ai miei due o tre banchetti di fiducia (che so che sono produttori diretti): «Ma questa insalata la coltivate voi? Ah, se non è vostra non la voglio. E le pesche da dove vengono? Dalle Marche?! Ma siete fuori?! Le pesche delle Marche non le voglio, le voglio di qui vicino, massimo massimo che vengano da Massa, ecco, sennò niente!» Mi odiano, lo so, però mi sopportano e mi accontentano.
    E forse, invece di entrare nei G.A.S., riuscirò in un giorno non lontano a produrmi da me la mia frutta e verdura. La frutta, siccome fa sostanzialmente tutto da sola, ci sto già quasi riuscendo. La verdura è più complicato, ma datemi un attimo di tempo e ci arrivo...!

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  2. infatti i G.A.S. sono la soluzione migliore, lo so. e sono contenta che la blu ne abbia parlato. così abbiamo offerto due possibili vie per fare acquisti più responsabili, mediati o no.

    il massimo è comunque coltivare da sé e consumare le proprie direttissime produzioni. ma questo oltre alla consapevolezza, all'impegno e alla fatica richiede il possesso di un pezzetto di terra.
    noi siamo sempre disponibili a quel progettino di autonomia di cui la blu sa...

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  3. Meno carne, meno pesticidi, meno fertilizzanti, meno rifiuti tossici, interrati, meno biocarburanti.
    Meno male che Silvio c'é.

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