Roma. Giornata di lutto nazionale per la morte della scuola Primaria.
30 ottobre 2008.
Sciopero nazionale contro le politiche decretizie della "non-riforma" dell'istruzione: scuola e università.
Il governo Berlusconi è insediato da cinque mesi e c'è già stata un'ondata di scioperi trasversali: dalle forze dell'ordine, alla scuola, dai lavoratori precari, ai malati.
Nessun cambiamento di rotta da parte del Capitan Silvius. Peccato che la sua rotta non dia alcun risultato condiviso.
Continuare a calpestare il parlamento era prassi ormai accettata, ma insistere nell'osteggiare manifestanti, studenti, mamme, docenti, insegnanti e opposizione mi sembra un'operazione controproducente.
Il movimento di protesta continua a crescere.
Non si aprono spiragli di dialogo.
Silvio ha seguito solo il consiglio di Cossiga.
Tempi duri per i naviganti...
30 ottobre 2008
Sciopero nazionale. L'eutanasia dell'istruzione italiana
Pubblicato da
Inviato di guerra
alle
10:10
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Bisogna ammettere che la cd. "proliferazione dei decreti" è un fenomeno non solo italiano. E bisogna anche ammettere che in tutti quei parlamenti dove maggioranza ed opposizione sono molto vicine, è ormai quasi uno stato di necessità quello di "bypassare" la fase infinita di discussione per agire concretamente. Il problema è che qui in Italia non si discute di metodo scolastico, di valore della ricerca, di riforma della scuola; qui si taglia e basta. Non si discute in parlamento, ma neanche fuori.
RispondiEliminaNessuno ha parlato, che ne so, di togliere il 3+2 (che serve a moltiplicare cattedre e carte...e tasse...), di riforma della scuola media, di introduzione di nuove attività. Nessuna forza politica ha presentato un'idea concreta sul da farsi, nè argomentazioni valide di fronte al decreto. Hanno detto solo no!e il governo risponde con minacce ai professori che esercitano il diritto di scipoero per salvarsi il posto di lavoro.
Mi sembra, francamente, un dialogo tra idioti.
è stata la manifestazione più bella a cui abbia assistito.
RispondiEliminaera pieno di donne, di ragazze - le MAESTRE - di studenti di ogni età, di padri, di professori, di persone.
l'aria era quella della festa, la quantità di gente davvero impressionante. una vera lezione di civiltà. un'azione della società civile, al di là di ogni partito. donne e uomini lì, per strada, per un'idea, per la difesa di un diritto - una scuola migliore oggi, un futuro meno cupo domani - contro il saccheggio dei fondi indiscriminato.
è stato fantastico esserci.
Roma ieri era davvero di tutti. era degli studenti.