28 febbraio 2009

Berlusconi rappresenta gli Italiani?


Silvio Berlusconi rappresenta gli italiani o gli italiani sono stati formati sullo modello berlusconiano?
Notizia recente l'ennesima volgarità maschilista prodotta ad hoc dallo staff del premier per distrarre dali'oggetto reale della discussione intercorsa tra Berlusconi e Sarkozy. L'"oggetto" del contendere le donne, nello specifico la donna del premier francese.
Berlusconi solitamente tratta le donne come semplici oggetti sessuali, calpesta sistematicamente la dignità femminile e viene apprezzato dalla società sessista italiana che in fondo vorrebbe essere un po' come lui: gli uomini per le donne che gli ronzano intorno e le donne per farsi mantenere.
Chi non ricorda la sua dichiarazione in cui consigliava alle donne italiane di sistemarsi con giovani ben posizionati per vivere nell'assoluto parassitismo economico?
Un personaggio politico che riveste una carica così importante, non potrebbe con tanta leggerezza fare certe affermazioni. In Italia è possibile perché la stragrande maggioranza dei giornalisti e dei media in genere è sotto la sua ala e il suo controllo e perché orami siamo talmente assuefatti al malcostume che non siamo più in grado di riconoscere una moralità, una dignità, un senso di responsabilità e una misura del limite. In Francia ancora c'è qualche barlume di criticità e hanno ripreso e ridicolizzato prima Berlusconi per la sua inconfondibile volgarità e poi indirettamente l'italianità è stata associata alla sua ingombrante e onnipresente figura. Ma come è possibile tutto ciò?





Il genio manipolatorio berlusconiano non inizia nel 1994 quando per necessarie ragioni (fallimento-carcere) Silvio è "dovuto" scendere in campo. Se al posto di campo di utilizza la parola orto, il senso della frase assume una significazione più reale: Berlusconi è sceso nel suo orto per difenderlo, custodirlo (interessi particolari e non collettivi) e ampliarlo (mettendo in conto allo Stato italiano).
Ma prima di poter tranquillamente fare tutto ciò ha preparato il terreno, lo ha concimato per bene con i peggiori letami e si è adoperato affinché un orto si trasformasse in un artificiale giardino (magari di cactus).
L'operazione più importante imputabile al medio-man Silvio è stata quella di trasformare la cultura in spettacolo (di bassa lega) riducendo gli interessi degli italiani al calcio, alle donne oggetto, al disimpegno, all'illegalità furba, al narcisismo sfrenato e alla volgarità spinta. Il "Drive in" programma andato in onda a partire dal 19983 è un riferimento culturale impresso nella mente di tutti gli italiani. Silvio ci ha scolarizzato una seconda volta, attraverso un mezzo molto più penetrante e convincente degli insegnanti. Tutto condito con colori, suoni, balletti e tanto divertimento.
Silvio conosce bene la società dello spettacolo e ci sguazza dentro.

Questo sistema di controllo, di filtro, di censura, di realtà fittizia può entrare in crisi. Le masse di disoccupati e cassa-integrati aumentano costantemente.
Sarà la crisi economica mondiale a salvare l'Italia risvegliando noi tutti, riallacciandoci alle esigenze essenziali?
Forse dove non arriva la controinformazione (che va comunque verificata) arriva la pancia, ma questa volta non nel senso dell'appetito sessuale stimolato dalle vallette, ma la fame vera dovuta all'indigenza della classe media che è stata letteralmente massacrata dalle politiche degli ultimi vent'anni.

Silvio può continuare per il momento a fare battute discriminatorie e di bassa lega sulle donne, ma forse anche per lui arriverà un momento nel quale non riderà più tanto, in cui sarà chiamato a rendere conto delle illusioni che ci ha propinato con i suoi spot e che non riescono più tanto a convincere le masse.

E le donne cosa ne pensano del nostro Premier?




Articoli correlati per categorie



Nessun commento:

Posta un commento