7 febbraio 2009

Berlusconi e Vaticano: patto d'acciaio



Siamo alla resa dei conti. Oggi la politica italiana e i poteri forti del Paese si sono palesati con assoluta limpidità e trasparenza, smaccatamente legati e concordi su come gestire e imporre una direzione, senza dialogo a colpi di forza.
Silvio Berlusconi, assolutamente disinteressato delle questioni etiche, della vita altrui e di Eluana Englaro, strumentalizza per i suoi interessi la vicenda per almeno due ragioni strategiche:

1) l'attenzione mediatica sul caso Englaro sposta il fuoco dell'attenzione dalla riforma barbara della giustizia e ha consentito ieri a questi personaggi di decidere in poche ore a chi destinare i fondi dell'emergenza economica;

2) questa vicenda alimenta un dissidio tra le istituzioni, il capo del governo si scontra con il Presidente della Repubblica e cerca di delegittimarlo a colpi di demagogia populista.

Il vaticano in questa follia istituzionale strumentalizza la vicenda per il proprio interesse e difende la vita ossessivamente nelle sue forma primitive (embrioni) e finale (morte) e trascura grossolanamente tutta la vita intermedia, tacendo su questioni morali ben più essenziali dell'accanimento terapeutico o del testamento biologico.

La situazione della politica italiana rapidamente evolve verso direzioni inquietanti. Il primo ministro mente apertamente sapendo di mentire. La leegalità è diventata l'eccezione. La giustizia non è più garantita. L'istruzione è sempre più scadente e privata di fondi.
Ci stanno togliendo la speranza per il futuro e ci rendono sempre più dipendenti
da idee di potenza e rigore.

A Questo punto l'attenzione deve essere massima.


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