11 dicembre 2008

Respiriamo aria?


siamo al 44esimo posto (su 57!) nella classifica delle politiche ambientali dei Paesi più industrializzati del mondo. rispetto a un anno fa abbiamo perso ben tre posizioni. la classifica, stilata da Climate Action Network, prende in esame da un lato la quantità di CO2 emessa nell'atmosfera e dall'altro le politiche ambientali, cioè i provvedimenti che i governi hanno deciso di attuare per ridurre le emissioni di anidride carbonica e gas tossici. 
anche in questo settore, facciamo una pessima figura, ma soprattutto una pessima vita. 
in questi anni non abbiamo investito - se non in miserrima parte - in energie rinnovabili, non abbiamo installato pannelli solari ovunque, non abbiamo pale eoliche in numero consistente, e soprattutto non abbiamo favorito il libero scambio di energia tra privati (quello che alimenta interi comuni tedeschi, per esempio) né ci siamo preoccupati di tappare i buchi per limitare la dispersione gravissima che riguarda la nostra rete energetica.
abbiamo fatto di meglio: abbiamo corretto (colpa del governo Prodi) un emendamento per l'impiego di energie rinnovabili aggiungendo una clausula piccola piccola ma letale, con cui i gli inceneritori sono diventati "energia verde e pulita". ora, mentre nel resto d'Europa si investe sul sole, noi che siamo il paese del sole, costruiamo inceneritori per invaderci di nano particelle, di tossine, di immondizia.
con il governo Berlusconi la situazione non cambia, e se possibile peggiora: gli inceneritori e i miliardi per costruirli sono sempre disponibili e in aumento; ma in più il governo rifiuta gli accordi di Kyoto, dicendo che in questo siamo in linea con altri paesi europei (la POLONIA!!) e che sarebbe un danno per le nostre imprese riconvertire gli impianti attuali con l'integrazione del solare, per esempio. il ministro Prestigiacomo lotta contro la 20-20-20 degli accordi internazionali, cioè il 20% di emissioni in meno, il 20% di energie rinnovabili in più, entro il 2020. 
questo è un fatto GRAVISSIMO, che dovrebbe farci scendere per strada.

allora mi chiedo perché la Polonia sia il nostro esempio invece di Svezia, Francia o Germania (ai primi tre posti della classifica, il quarto posto è dell'India e il quinto del Brasile); mi chiedo perché in materia ambientale le industrie abbiano più valore della popolazione; mi chiedo se siamo condannati a respirarci le industrie o se non varrebbe la pena investire nella correzione degli impianti per il bene di tutti; mi chiedo se persone di 70 anni hanno diritto di prendere decisioni a così lungo termine sulla nostra salute, dato che non ne vedranno mai gli effetti; mi chiedo perché ci siano sempre stati incentivi statali per l'acquisto delle automobili e invece la detrazione fiscale per la sostituzione degli infissi (risparmio energetico reale) sia appena stata abolita da Tremonti. 

i 57 fantastici paesi industrializzati producono il 90% delle emissioni di CO2 del mondo. in questo dato va ricordata la Cina, responsabile da sola del 20% di tossine che respiriamo. è un dato agghiacciante, perché anche se rapportato alla quantità di popolazione che la abita, non si capisce come l'India sia tanto virtuosa e la Cina così tanto tossica.
se proprio non riusciamo a fare nostre la rigidità e l'avanguardia del nord Europa, non potremmo, così per dire, per una volta mica sempre, seguire, con un po' di meditazione e digiuno, la grande madre India?  


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