13 ottobre 2008

Crisi finanziaria programmata? Subprime e interrogativi da porsi per capire cosa sta succedendo




Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia, il resto è
propaganda.

Horacio Verbitsky, giornalista investigativo argentino, vincitore del premio per la Libertà di Stampa.

Per capire l'attuale crisi finanziaria è necessario un giornalismo investigativo che informi e sia in grado di spiegare le ragioni e le cause di determinati fenomeni, economici e non economici.

Marcello Foa scriveva lo scorso 30 gennaio 2008:

"L’Fbi ha messo sotto inchiesta 14 istituzioni finanziarie per lo scandalo
dei mutui subprime. Era ora.
Ricapitoliamo: per uscire dalla crisi di inizio decennio provocata dal crollo
del Nasdaq e dall’11 settembre, la Banca centrale americana ha abbassato i tassi ai minimi storici, sfiorando lo zero. L’economia si è ripresa, ma le grandi banche ne hanno approfittato per gonfiare artificialmente il mercato immobiliare. Come? Inducendo milioni di cittadini a comprare casa anche quando non potevano permetterselo, grazie ai mutui subprime, che coprono fino al 100% del costo, richiedono basse garanzie sul reddito e garantiscono (anzi, garantivano) inizialmente tassi molto bassi. Ma quando i tassi hanno ripreso a salire, è arrivato il conto: molta gente non ce l’ha più fatta a sostenere rate improvvisamente stratosferiche. Normalmente in questi casi a pagarne le conseguenze sono le banche che hanno emesso il mutuo. E invece no, questi gentiluomini avevano spalmato il rischio subprime usando strumenti finanziari collaterali (obbligazioni e più in generale titoli di debito), rivolti inizialmente a società specializzate ,ma poi diffusi in tutti mercati, persino in quelli monetari, senza rivelarne il vero livello di rischio.

Risultato: ancora oggi la maggior parte delle banche non sa se ha in portafogli titoli “puliti” o avariati. Insomma, le grande banche si sono arricchite con metodi poco trasparenti, cercando di far pagare surretiziamente ad altri la fattura. Da qui l’inchiesta dell’Fbi per
frode.

Come non definire banditesco questo comportamento? Il prezzo lo sta pagando l’economia mondiale; insomma, lo stiamo pagando tutti noi.
La vicenda induce ad altre considerazioni. Perché le istituzioni incaricate dei controlli hanno lasciato fare? Dov’erano le agenzie di rating?
Possibile che la lezione degli scandali Enron, Parmalat, Swissair sia già stata dimenticata? E con che faccia banche come Citigroup, Ubs, Morgan Stanley continuano ad emettere giudizi sulle società quotate in borsa? Un po’ di coerenza, per cortesia. Io dico: ben venga l’inchiesta; che l’Fbi faccia davvero pulizia".

Ma cosa sono i mutui subprime?

"Un mutuo subprime è, per definizione, un mutuo concesso a un soggetto
che non poteva avere accesso a un tasso più favorevole nel mercato del
credito", si legge su Wikipedia.

Risulta interessante anche un articolo di Federico Rampini sui crack finanziari, a cominciare dalla prima crisi della borsa che risale addirittura al Seicento, per rendersi conto dei meccanismi che stanno dietro a una crisi.

A cui si aggiunge un estratto di un altro suo articolo:

"Alla guida dei massimi organi di controllo e di vigilanza sono stati
chiamati coloro che dovevano essere controllati e vigilati. Le authority
sono diventate succursali subalterne delle lobby. Il modello dell’occupazione dell’Iraq, subappaltata in buona parte alla società petrolifera Halliburton di Dick Cheney o a compagnie di mercenari privati, aveva fatto le sue prove generali sul territorio americano, con l’occupazione di snodi vitali dello Stato da parte dei potentati privati.
Su questo terreno la differenza tra destra e sinistra è stata meno netta di quanto si creda. Se George Bush ha affidato il Tesoro all’ex numero uno della Goldman Sachs, Henry Paulson, Bill Clinton lo aveva consegnato nelle mani di Robert Rubin, ex presidente della Citigroup. Lo sconfinamento delle merchant bank in settori sempre più esoterici e rischiosi della finanza globale era già in atto durante l’era Clinton. La settimana scorsa, nelle ore più frenetiche della crisi di Wall Street, John McCain ha detto sciocchezze monumentali, ma Barack Obama si è fatto fotografare in una riunione con Robert Rubin e altri pezzi grossi di Wall Street (che in fatto di finanziamenti elettorali è rigorosamente bipartisan). E’ in questo groviglio di conflitti d’interessi, in questo establishment incestuoso, che affondano le radici antiche del disastro attuale".

E in Italia?

L'intreccio di favori fra partiti e banche è talmente forte che di tutto
questo Veltroni e Berlusconi non ci hanno mai parlato. Basti pensare
ai casi Parmalat, Cirio, Alitalia, Wind, Unipol, Antonveneta, Fazio, Ricucci,
Coppola e così via, solo soffermandosi sulla storia recente.

Un signore come Cesare Geronzi controlla in questo momento Mediobanca.

Le questioni che restano senza risposta sono:

perché dei privati (le banche) operano secondo criteri esclusivamente speculativi?
perché le speculazioni finanziarie mettono in crisi l'economia mondiale?
perché l'esposizione (debiti) finanziaria dei privati, frutto di una speculazioni forsennata deve essere pagata dai cittadini?
perché gli Stati si impegnano a coprire interessi di speculatori privati?
perché gli Stati si indebitano con le banche da cui acquistano la moneta pagandoci sopra gli interessi?
perché nella storia economica moderna dalle crisi finanziarie a rimetterci sono sempre e solo i cittadini e mai i gruppi finanziari?
la crisi finanziaria attuale è stata programmata a tavolino?

La risposta è che teoricamente è possibile per i poteri finanziari creare instabilità, fluttuazioni del mercato, panico, crisi economiche. Nelle prossime settimane sarà possibile capire chiaramente in che misura questa crisi è reale e quanto è stata indotta.
Passo.





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1 commento:

  1. In tutto ciò c'è un aspetto sociale e culturale che a volte viene sottovalutato. Tutta la comunicazione mondiale, americana e non solo, attraverso giornali, libri, film ha sempre dimostrato che giocando in borsa si potevano fare i "soldi facili". Hanno convinto l'uomo medio ad investire in borsa, che anche un operaio, con un minimo di dimistichezza nelle transazioni, avrebbe potuto triplicare i propri investimenti. Come il poker, o il gioco delle tre carte! Ma c'è una domanda di fondo che ne noi ne i nostri genitori ci siamo mai posti: ma perchè il risparmio va investito? E' davvero necessario? Perchè nei tempi antichi gli ebrei proibivano gli interessi sui prestiti?qualsiasi interesse su un prestito veniva considerato usura, ci sarà una ragione!Ma soprattutto, avevamo scelta?

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