23 ottobre 2008

Berlusconi. Una soluzione condivisa: più polizia per tutti!


Sarà che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è ossessionato dall'idea di poter finire in carcere che ha sviluppato un rapporto conflittuale con le forze armate tutte. Se da un lato l'idea lo terrorizza, dall'altra cerca di risolvere tutti i problemi del Paese utilizzando quando l'esercito, quando la polizia, quando il parlamento. Tutte le difficoltà strutturali dell'Italia vengono banalizzate a questioni di ordine pubblico. Cosa c'è dietro a questa mania poliziesca?

Berlusconi che dichiarò alla vigilia della sua discesa in politica a Indro Montanelli, "o vado in carcere o mi metto in politica", mostra in questa nuova legislatura la sua vera faccia. Forte del consenso elettorale e dei numeri parlamentari, ha iniziato veramente a gestire la cosa pubblica come una sua proprietà, scavalcando quelle che sono le basilari forme e procedure democratiche.

Il discusso pacchetto Gelmini che taglia l'istruzione, perché è un costo e perché c'è la televisione per i più poveri e le scuole private per i più ricchi, è stato approvato alla Camera per decreto=senza alcuna discussione parlamentare.
I decreti leggi sono strumenti legittimi ma un governo con una maggioranza tale non dovrebbe ricorrere così spesso al decreto legge. L'accelerazione è sempre giustificata dalle vere o presunte crisi: c'è sempre una crisi, e nessuno mai attribuisce le colpe di queste crisi ai responsabili.

Come succede ormai di frequenti si interviene in modo repentino e si pretende non solo di avere ragione, ma addirittura si cerca il consenso generale dei cittadini.
Questo governo con a capo un presidente che in altri Paesi sarebbe già in carcere (è bene ricordarlo), proprietario dell'informazione italiana, proprietario dell'editoria italiana, proprietario di banche e assicurazioni ha fatto il passo decisivo: è uscito allo scoperto e vuole dirigere la sua nazione senza dialogare, il dialogo rallenta, questo è un governo del fare e non del dialogare.

Ma se si compiono dei disastri?
In Europa ci descrivono come dei razzisti, ci denigrano per le nostre politiche, (vedi l'ambiente) e si preoccupano per l'aumentare del nostro debito pubblico.
Un presidente del fare che aumenta continuamente quando è al governo la spesa pubblica e taglia a più non posso tutto quello che produce cultura, stato sociale, cooperazione e sviluppo di senso critico.
Non bastano i canali televisivi, ora si è arrivati a minacciare l'impiego della polizia nelle scuole.
La metodologia di impiego adottata sarà la stessa riservata alla scuola Diaz di Genova il 21 luglio del 2001, verrà dato anche l'ordine di sparare contro gli studenti più facinorosi?



Già in questi pochi mesi del governo sono state sdoganate e banalizzate molte parole e pratiche pericolose: ordine, disciplina, esercito per le strade, esaltazione del leder, retoriche propagandistiche, turbativa dei mercati finanziari e tante ancora.
Questo governo al massimo dei consensi (virtuali dei sondaggi) rischia di trasformarsi nel peggiore dei governi possibili.

L'economia va a rotoli, i banchieri rifiutano l'aiuto di Berlusconi, l'agenda politica è dettata dalle esigenze del leder maximo e una generazione che si vede derubare il proprio futuro sotto gli occhi dovrebbe anche esserne felice e applaudire uno degli artefici di questo disastro?

Ricordassero a Berlusconi che non siamo in uno studio televisivo, non c'è quello che è pagato per far partire gli applausi. Abituato com'è a parlare nei salotti televisivi, dimentica che ogni volta che mette il becco per strada ha bisogno di 40 guardie del corpo e delle forze di polizia per girare.
Silvio che aspira a diventare "il dittatore dello stato libero di bananas" non ha bisogno dell'istruzione pubblica, non ha bisogno dell'istruzione.
Razionalizzare l'istruzione non significa distruggerla. Questo sia ben chiaro a quelli che completamente disinformati pensano ai docenti come a delle sanguisughe. Nella scuola e nell'università ci sono degli sprechi, dovuti alle lobby di potere, ma sono infinitesimali rispetto agli sprechi di cui dovrebbe occuparsi veramente un governo basti pensare a come nel corso degli anni sono stati trattati alcuni affari: Iri, Telecom, Alitalia, municipalizzate, Trenitalia, Sanità, energia, rifiuti, stipendi dei politici, stipendi di tutti i parenti dei politici, comunità montane, province, enti superflui in generale, guerra in Afghanistan, crisi finanziaria di cui non conosciamo le cifre, consulenze e così avanti ad libitum

Gli individui devo riappropiarsi della propria vita e della propria dignità.
Bisogna ricominciare a pensare, leggere, comunicare, interagire, far circolare delle idee, maturare una coscienza critica, ricostruire una morale ragionevole.
Un imperativo morale per ripensare a un futuro possibile.



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