25 giugno 2008

Stato d'assedio democratico



Senza troppe esitazioni il governo italiano tenuto in ostaggio dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi ha varato una serie di norme per la sicurezza dei cittadini italiani.
Naturalmente gli emendamenti collegati al tema sicurezza prevedono la sospensione dei procedimenti penali a partire da giugno 2002, che non superino i dieci anni di pena. Ma se i processi per i reati "minori", quelli che più coinvolgono i cittadini (furti, frode, concussione, violenze, illeciti amministrativi e tanti altri) vengono bloccati a data da destinarsi, in che modo i cittadini verranno tutelati?
Per l'indulto il governo riunito di centro sinistra-destra, ha approvato una legge che non era mai stata annunciata in campagna elettorale, rivolta al signor Previti e pochi altri (Tanzi, Cragnotti per esempio), così il governo dell'italico Silvio ha urgentemente approvato un pacchetto sicurezza che per le persone comuni va letto come una semplice operazione di marketing, atta a veicolare leggine mai presentate nella recente campagna equo-elettorale.
La deriva che le istituzioni democratiche prendono è devo dire grossolanamente palese, anzi del tutto arrogante.
Ogni problema di ordine pubblico si lega all'immigrato nelle sue più disparate rappresentazioni: stupratore, assasino, volgare, incivile, ubriacone, molestatore, infame, sporco. La pressione mediatica funziona talmente bene che gli immigrati di prima generazione pensano le stesse cose dei loro connazionali sbarcati qualche anno dopo sulle nostre coste. Anche loro devono difendere quei piccoli privilegi e quella rispettabilità guadagnata nel tempo in cui erano ancora in pochi.
Il modo più maschio per affrontare questi terribili e temibili orchi è schierare l'esercito per le strade. I segnali vanno colti nel loro fiorire, perché quando sono pienamente manifesti diventa troppo tardi.
Una volta che si sdogana l'esercito le implicazioni derivanti non sono del tutto prevedibili. E pensare che le città italiane sono tra le più sicure al mondo. Basti pensare che il numero dei crimini accaduti a Roma non è nemmeno paragonabile a quelli delle altre città capitali europee.
Risulta chiara una politica della paura sapientemente orchestrata dai mezzi di informazione. In questo pantano mediatico che esalta le paure e la libido dei tanti cultori della materia televisiva, si nascondono agevolmente tante altre notizie che rigurdano la classe dirigente.
Paradossalmente i più preoccupati da queste vicende italiote sono i Paesi membri dell'unione europea. Numerosi gli articoli in cui si parla espressamente di provvedimenti anti-democratici. Tuttavia l'indignazione non sembra appartenere alle "italiche genti" pronte a correre verso il potente di turno con entusiasta ammirazione e profonda codardia.
Siamo fatti così, la nostra storia ci condanna senza appello. Ma tanto la storia sarà presto riscritta dai nuovi intellettuali di Cologno Monzese. Dopo Andreotti magari ci ritroveremo tra qualche anno come primo ministro Gerry Scotti. Del resto gli mancava solo un esame per essere avvocato. Gente di cultura questa.


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4 commenti:

  1. La trasmissione sarà ripresa il più presto possibile: è il messaggio che compare fisso su rai uno (durante la partita). è già colpo di stato?!

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  2. quello che più mi lascia perplessa è sentire che c'è gente, a sinistra, che ha pensato di poter dialogare con Berlusconi e il suo governo. si può essere più stupidi di così? io non ho mai avuto dubbi del genere e come me molta altra gente. mi è sembrato sempre chiaro che nulla poteva cambiare con certa gente. se uno è marcio, resta marcio, non è che poi rifiorisce.
    siamo niente altro che l'enorme feudo del più ricco. e ci rimettiamo alle sue volontà. e andrà sempre peggio se non cominciamo a recuperare la nostra memoria civile collettiva. COLLETTIVA. (e non individuale.)

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  3. Gioia occhio a quello che scrivi..... non siamo più in democrazia...... (l'abbiamo mai avuta?)

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