25 giugno 2008

Festa del Circo!

primo: il circo è (dovrebbe essere) una festa.
secondo: da nove anni esiste una festa dedicata al circo, a Brescia.
terzo: in Italia il circo non fa eccezione ai regimi di monopolio deleterio che ci contraddistinguono.
quarto: da bambina mi hanno portato diverse volte al circo.



per venti giorni, da nove anni a questa parte, Brescia è stata l'unica città italiana in grado di sfondare la mafia circense nostrana, grazie all'organizzazione della Festa del Circo. durante questo evento succedono cose straordinarie: i migliori artisti d'Europa si esibiscono nelle rispettive discipline (trapezi, cerchi, funi, giocolieri, fuochisti, musicisti, travi, corde) creando uno spettacolo unico e di altissimo livello tecnico. 
lo spazio destinato alle scene è di anno in anno dato da un insieme di luoghi che vengono restituiti alla cittadinanza, luoghi normalmente destinati ad altri (o nessuno) scopo: il fossato del castello, il chiostro di una residenza privata, il museo delle arti contemporanee, un parco pubblico, i palazzi storici. 
gli artisti sono davvero artisti: il circo in Europa, e in particolare in Francia, è un corso di studi. ci si diploma in arte circense, si ha un riconoscimento culturale e sociale fortissimo e il circo diventa così parte delle esperienze artistiche della popolazione-pubblico, al pari del cinema o del teatro.
non ci sono animali in questi spettacoli perché non c'è bisogno di sfruttare tigri o elefanti per richiamare gente. il circo è un'arte, punto e basta. essere circo legittima la sua stessa esistenza.
in Italia il circo "tradizionale" (quindi gli Orfei e i Togni della situazione) assorbe finanziamenti di milioni di euro l'anno destinati alla cultura. peccato che si dimenticano - intascandoli - di investire nella ricerca e nell'innovazione dei propri spettacoli. arrivano al punto di non permettere ad artisti stranieri di venire in tournee in Italia. non ci si crede, ma è così.
dunque, un applauso ai Romanès, alla loro "Regina delle pozzanghere", alla loro allegra coralità, alla musica dal vivo, alle ragazze appese alle corde, ai colori e a tutti quelli come loro.



è incredibile quello che viene fuori dal mondo, mettendo appena appena il naso fuori da casa nostra.

eli


Articoli correlati per categorie



7 commenti:

  1. Un modo diverso di concepire il circo. Uno spettacolo che diventa adatto a tutte le età.
    Complimenti per la scelta delle foto.
    Sono veramente belle.

    RispondiElimina
  2. Io faccio parte di una categoria che ormai è già stereotipo, quelli che appena gli nomini il circo dicono subito «a me il circo mi mette tristezza», così, con il pronome di troppo.

    Ma è perché io il circo l'ho conosciuto male, malissimo, me ne rendo conto.
    Come si sia potuto portare me, proprio me così come mi conoscete, solo più bassa (!), a vedere il circo con gli animali, a vedere poi le gabbie degli animali dopo lo spettacolo, le fruste, i cerchi di fuoco, le ridicole bardature, gli sgabellini per gli elefanti in piedi, l'umiliante rotolarsi sulla schiena delle tigri, ecco, come si sia potuto portare me, proprio me, a vedere questo, pensando che mi sarei divertita perché ero bambina e il circo (quale circo?) piace tanto ai bambini (quali bambini?), è una cosa che proprio non capirò mai.

    Con il tempo ho saputo, capito, imparato che il circo era altro, era questo che descrivi, una cosa che può essere (può essere, non sempre è, non si può mitizzare nemmeno questo) anche arte e libertà.
    Ma si sa come vanno le cose con le esperienze negative dell'infanzia: fatichi a toglierti le sensazioni di dosso, anche se le sai sbagliate. E i tendoni, i lustrini, i rulli di tamburi, la pista rotonda di sabbia, ancora oggi, mi fanno sempre fare un passo indietro, stupidamente istintivo.

    Io sono forse ormai irrimediabilmente persa alla causa, temo, ma non tanto da non fare un appello a chi qualche bambino l'ha per le mani adesso: portateli a conoscere questo circo qui, portateli a Brescia (e poi magari portateli anche via da questo Paese...), e comunque non portateli mai da nessuna parte prima di esservi domandati che piccole persone sono loro, oltre che semplicemente bambini qualificati solo dall'età.

    Ci sono poi due cose che mi piacerebbe citare, ora chi mi hai fatto pensare al circo, ma sarebbe lungo, forse un giorno le metterò da qualche parte.

    Grazie, Eli, però. Potessi tornare indietro di trent'anni, vorrei che tu mi portassi a Brescia.

    RispondiElimina
  3. cara blu, ti porterei ovunque.

    (una cosa proprio particolare, infatti, è che questo circo non ha tendoni e non ha cerchi di sabbia. i Romanès che ho citato io sono gli unici - e si vede dalla foto - ad avere una struttura più simile alla tradizione, anche se poi il tendone non c'è e c'è solo un grande telo colorato alle loro spalle. gli altri, adattano lo spettacolo agli spazi della città.)

    RispondiElimina
  4. Segnalo a tal proposito lo spettacolo Amarkord Varietè, se vi dovesse capitare, le prossime date sono: 13 LUG ore 21:00
    BOVES (CN) - 29 E 30 AGO ore 21:00
    PATRASSO - 6 SET ore 21:00
    PIACENZA, al contrabbasso il mitico Marco Piccirillo. Per info: www.myspace.com/federicosirianni

    RispondiElimina
  5. è vero! l'arte circense ce l'avevo in casa e mi sono dimenticata di segnalarlo. grazie, Nina.

    RispondiElimina
  6. Voglio anche segnalarvi il Gruppo "La Gurfata" presso Cooperativa Sociale Mistya via Marconi, 2 - Locri (RC) tel. 0964.232005 fax 0964.22243 - responsabile Patrizia Prestia, che, attraverso spettacoli di piazza circensi, cerca di allontanare i ragazzi di Locri dal facile reclutamento della 'ndrangheta e di dire no alla criminalità organizzata cercando di portare un messaggio positivo attraverso proprio il circo

    RispondiElimina
  7. solo girando su google ho letto questo commento. Ciao, io sono Patrizia citata da Elena, grazie mille per quello che hai scritto. Il nostro circo è anche e sopattutto allegria, risate e una valigia piena di ricordi bellissimi. Poi è resistenza, ma quella è altra storia. La cosa bellissima è stato leggere non soltanto il commento sul gruppo de "La Gurfata" ma anche la nota sul mitico Marco Piccirillo autore di un pezzo di musica di uno dei nostri spettacoli e... insospettabilmente....il mio cuginetto adorato!!!! Nonostante le distanze (piemonte/calabria) sembra proprio che il sangue (quello buono almeno!) riesca a ritrovarsi anche su questo grande mare di internet:
    Ciao a tutti e grazie!!!!!

    RispondiElimina