30 novembre 2012
Renzi è green. Inceneriamoci!
Dopo aver snellito e rimodellato se stesso, il candidato premier ha notevolmente rimaneggiato anche le sue idee in fatto di ambiente. Le persone ci dicono chi sono, ma noi vogliamo vederle? Segue...
14 marzo 2011
Benvenuto, Uranio.
23 gennaio 2010
Codice del Consumo
I consumatori hanno dei diritti? Naturalmente sì, anche se molti non ne sono a conoscenza. Esiste infatti dal 2005 il Codice del Consumo.
Alcune rapide informazioni.
- Esistono due tipologie di garanzie: quella legale (2 anni) e quella commerciale (12 mesi).
- Esite una garanzia su tutti i prodotti di due anni legata a difetti di conformità, ovvero il bene che è stato acquistato non possiede le caratteristiche proprie per quella tipologia di merce, per esempio un pc portatile la cui tastiera non è funzionante. Il difetto quindi non dipende dal consumatore, il quale deve segnalare tramite raccomandata con ricevuta di ritorno alla sede legale dell'azienda produttrice il riscontro di un tale difetto.
- Entro dieci giorni c'è il diritto di recesso del compratore. Si può portare indietro la merce per qualsiesi motivo e si può richiedere la sostituzione o la rescissione del contratto (restituzione del denaro).
- Il Codice del Consumo norma nello specifico tutte le fattispecie utili per i consumatori: gli articoli più interessanti si trovano nella quarta sezione, articoli 130 e ss.
Alcuni diritti ancora ci sono, non è semplice esercitarli, ma un tentativo è necessario.
Segue...10 settembre 2009
Nel mondo che vorrei Mike Bongiorno...
Dopo decenni di onorato servizio muore il comandante Bongiorno.
Per decenni ha combattuto in prima linea contro la cultura, l'intelligenza, la sostenibilità, la divulgazione di informazione.
Leale e infinitamente capace in questa missione delicatissima: ri-educare la massa televisiva italiana del dopoguerra.
Un americano che a stento parlava italiano è riuscito a plasmare la mente di milioni di persone, occuparne il tempo, la memoria e condizionarne il futuro.
Lascia o raddoppia, telemike, il mondo del quiz è diventata la nuova scuola per gli italiani che semi analfabeti si sono appassionati e hanno seguito fedelmente migliaia di ore di miketv, fino a quando hanno imparato a parlare e pensare come lui.
Nel mondo che vorrei questa violenza apparentemente liberale, verrebbe riconosciuta e un personaggio come Mike dovrebbe assumersi la responsabilità e l'onere di decenni di pura diseducazione di cui è responsabile: crimini contro l'umanità.
REATO: l'uomo che ha insegnato il valore assoluto della mediocrità a un'intera nazione.
Umberto Eco ha scritto già pagine interessanti sul ruolo sociale svolto da Bongiorno.
Nei prossimi giorni ci saranno i funerali di stato per questo signore che ha lavorato una vita al servizio del nostro attuale Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Questo legame, questa relazione mi fa sempre di più pensare a quanto sia illusoria la democrazia italiana, modello di violenza e disvalori per tutto il novecento nelle forme rosse e nere. Modello politicamente sempre negativo. Oggi al culmine del delirio fantapoliticomediatico.
Peccato che in questo mondo Mike Bongiorno venga considerato un eroe. La storia probabilmente ne racconterà le gesta e tra qualche anno e in questo mondo riscuoterà la gloria eterna.
Allegria! Segue...
9 settembre 2009
Il Paese che vorrei
Vorrei un Paese che mi fosse amico.
Vorrei un paese che mi fosse vicino.
Vorrei un Paese che fosse in grado di ascoltare.
Vorrei un Paese che mi sapesse raccontare la sua storia.
Vorrei un Paese svincolato dalle logiche di potere.
Vorrei un Paese in grado di aprire sempre nuove possibilità.
Vorrei un Paese in cui sia possibile parlare ogni lingua senza timore.
Vorrei un Paese in cui sia possibile pensare alla libertà e praticarla.
Vorrei un Paese interessato al futuro.
Vorrei un Paese in cui sia possibile dialogare senza combattere.
Vorrei un Paese in cui l'amicizia è amicizia.
Vorrei un Paese, vorrei che questo paese diventasse un Mondo.
7 luglio 2009
Passaparola. Lettera d'amore
6 luglio 2009
Dentro il sogno del padrone
leggendo l'articolo trovo una ragione in più per spiegarmi come abbiamo fatto ad abituarci a qualsiasi porcata: siamo davvero caduti nel "sogno del padrone", siamo stati adescati dai suoi stessi desideri, prima che dalla sua persona. dalle ballerine e dai giocolieri, dal denaro e dalla paura.
per questo, mi dico, chi è fuori dal sogno deve provare a svegliare gli altri.
18 giugno 2009
L'utilizzatore finale
Qualsiasi ricostruzione si possa ipotizzare, ancorché fossero vere le indicazioni di questa ragazza, il premier sarebbe l’utilizzatore finale e quindi mai penalmente punibile.
Niccolò Ghedini, deputato Pdl e avvocato di Berlusconi.
L'utilizzatore finale è raschiare il fondo.
Così in basso non eravamo mai scesi dai tempi del fascismo.
L'aspetto più grave della vicenda è che Silvio utilizzatore finale è a capo del Governo.
Spero che non voglia assolvere lo stesso ruolo con l'Italia tutta!
Silvio dobbiamo assumere la posizione? Dimenticavo che la posizione giusta l'abbiamo già assunta da vent'anni. Segue...
7 giugno 2009
Le nuove foto del sultano Berlusconi. El Pais: En la villa de Papi
L'articolo del giornale spagnolo descrive la situazione italiana in modo impietoso,
accentrando l'attenzione su un punto: l'Italia è in un periodo di basso impero.
"Decine di voli di stato e privati portano ogni fine settimana in Sardegna un esercito di bellezze che intrattengono il capo del governo italiano ed i suoi amici. Dopo le accuse della first lady e del "Noemigate", l'Italia rivela al mondo il suo clima di basso impero. Costerà caro a Berlusconi?
Giardini infiniti, laghi artificiali, organi sessuali all'aria, giochi lesbici, effetti speciali, pizza e gelato gratis... Una residenza geriatrica ricolma di corpi stupendi. Le fotografie censurate in Italia per iniziativa di Silvio Berlusconi mostrano la routine disinibita dellla villa sarda del capo del governo, nella Costa Smeralda della Sardegna.
Lunedí 1, giardini del palazzo presidenziale del Quirinale, festa della Repubblica: centinaia di personalità del regime salgono a salutare il premier, braccato dalle reazioni suscitate dalle notizie sulla sua amicizia con Noemi Letizia, una giovane di 18 anni. Un 70% di queste personalità si dirige a salutare Berlusconi con la figlia a bracetto, invece della moglie. Benvenuti in Berluscolandia, il paese in cui tutte le ragazzine vogliono diventare veline.
Visitiamo adesso Villa Certosa, la misteriosa residenza sarda del magnate milanese, che è anche premier e attuale presidente di turno del G-8, e lider eletto per alzata di mano del partito del Popolo per la Libertà. Da quando si è saputo che Noemi Letizia, la ragazza che chiama Berlusconi Papi, ha trascorso lo scorso capodanno nella villa con altre 30 veline, tutti gli italiani fantasticano con questo nome: Villa Certosa.
La tenuta è il sogno di ogni camorrista, specialmente se si trova in prigione: ulivi e palme, piscine ovunque, gelati e pizza gratis, laghi artificiali, un anfiteatro in cui suona e canta le sue canzoni napoletane l'indimenticabile Mariano Apicella, che ha pubblicato due cd con parole di Berlusconi.
Il mare turchino, la grande casa principale, le stanze segrete, il canale sotterraneo che comunica direttamente la villa con il mare - ispirato a un film di James Bond ?, il parco di sessanta ettari, i bungalow che il padrone di casa mette a disposizione delle sue ospiti (sempre piú numerose le ragazze che gli uomini, in un rapporto di 4 a 1), tutto ciò riformato e rinnovato nel 2006 al modico prezzo di 12 milioni di euro.
Una fonte di piena fiducia, inoltre, assicura che la villa nasconde un rifugio atomico nel sottosuolo e che le provviste vengono rinnovate ogni poco. E poi ci sono le veline, quelle bellezze che, può darsi, riusciranno forse a far conoscere questo strano periodo della storia con il nome di berlusconismo-velinismo.
La bellezza della parola velina è tanto suggestiva quanto la sua origine: la velina era la nota che veniva inviata ai giornali dall'ufficio censura del fascismo, e nella quale si indicava cosa si potesse scrivere e cosa no. Questo carattere di cosa fuori contesto è stato applicato, con il passare del tempo, alle assistenti della televisione che comparivano in zone estranee al loro compito di elemento decorativo, ad esempio vicino al tavolo in cui il giornalista legge le notizie. "Arriva la velina ". Fino ad oggi.
Anche se è sempre stato il segreto di Pulcinella, l'Italia è convissuta senza alcun ritegno morale con il fatto che Silvio Berlusconi abbia conosciuto, corteggiato, invitato, raccomandato, assunto, aiutato e promosso centinaia di veline lungo la sua carriera politica. L'elenco è troppo lungo ed anonimo per poter riprodurlo qui.
Durante una decade di visite, feste e gite, quasi tutte, e molte altre, saranno logicamente passate da Villa Certosa. I migliori corpi dell'Italia. I visi più innocenti e più belli. Aspiranti modelle, attrici, vedettes, majorettes, presentatrici. Ragazze giovanissime, dai 17 e 18 anni fino ai 28 o 29, non oltre: farfalle appena uscite dalla crisalide famigliare che sono entrate a far parte dell'harem dello sceicco. "Quando le accoglie al suo seno", rivela Concita de Gregorio, direttrice de L'Unità, "offre loro un gioiello a forma di farfalla, a modo di contratto o sigillo. È il segno del sultano"
La politica-spettacolo di Berlusconi, il suo atteggiamento personalista e plebiscitario, il fascino del magnate generoso e donnaiolo, hanno sedotto durante quindici anni le masse di telespettatori e votanti italiani con le sue battute, il suo stile maschilista, le sue gaffe, la sua ascensione sociale, i suoi trionfi elettorali, persino le vittorie e gli ingaggi delle sue squadre di calcio (questa settimana ha paralizzato fino a lunedí la comunicazione della vendita di Kaká pero no farsi scappare un solo voto).
Tutto ciò forma parte naturale del suo bagaglio a-politico ed a-culturale, del suo populismo aperto e mondano che, paradossalmente, si appoggia a sua volta in un non-programma non-politico, tradizionalista e cattolico, lontamente ispirato alla trinità "Dio, patria e famiglia". Ci sarebbe da aggiungere: "e veline".
Villa Certosa è il simbolo dello status del Cavaliere piú discreto, il suo rifugio non solo nucleare. È il suo tesoro, il suo segreto meglio mantenuto, il luogo in cui quest'uomo di quasi 73 anni, multimiliardario e prepotente, simpatico e mediatico, riceve le sue amiche ed i suoi amici, svolge consigli di ministri informali, chiude o prepara affari o imprese politiche, riceve i lider della destra mondiale, cura le sue crisalidi, siede le sue veline sulle ginocchia mentre la mano indaga sotto la maglietta e le passeggia nel carrello da golf lungo il parco, zona militarizzata e segreto di Stato (ma non troppo) dal 2006.
A giudicare dalle foto di Antonello Zappadu, Villa Certosa è anche il luogo in cui il magnate megalomane, il personaggio eccessivo, comico e mitomane, dimentica di essere un vecchio (e che dieci anni fa ha abbandonato la camera matrimoniale) e diventa di nuovo il macho, lo sceicco dell'harem, il Super-Silvio sempre abbronzato ed operato (anche della prostata), mentre l'Italia sussurra preoccupata che prende troppa viagra e che i dottori temono per il suo cuore.
Villa Certosa è anche il posto in cui la sua amica Noemi Letizia, 18 anni appena fatti, è stata invitata a trascorrere le vacanze di Capodanno con altre trenta colleghe ed una decina dei grandi uomini del berlusconismo, quasi tutti settantenni come lui: gerontocrazia e ragazze stupende.
Come affermaa il filosofo Paolo Flores d'Arcais, "bisogna chiedersi non che cosa succede o sia successa a Villa Certosa, ma che cosa sarebbe successa negli Stati Uniti se venisse a sapersi che Obama ha trascorso le vancanze natalizie con 30 vedettes di 18 anni e senza sua moglie; o in Germania se venisse scoperto che Angela Merkel trascorre le vacanze con 30 gigoló ben piantati".
Nel caso di queste giovani donne italiane si tratta di realizzare un sogno, di raggiungere la meta: conoscere Silvio e i suoi poderosi amici, lavorare alla televisione e forse arrivare anche in politica, il che nel paese della RAI e di Mediaset controllate dallo stesso uomo sono una sola cosa.
Molte di queste ragazze si sono limitate, tragicamente, a impersonare il modello dei loro genitori, il conformismo di questa disillusa generazione post-68 che è rimasta rimbambita davanti alla televisione negli anni ottanta e novanta, guardando come si dissolveva la Democrazia Cristiana, come si esiliava Bettino Craxi, come la, in altro tempo brillante sinistra italiana diventava, dopo la caduta del Muro di Berlino, una casta oligarchica, noiosa e lontana dai bisogni della gente.
Ad alcuni sembrerà ripugnante, ad altri pragmatica ed umana, questa idea del mondo e dell'ascesa sociale. Ma, esiste un modo migliore per trionfare nell'Italia della televisione che l'essere vicino, molto vicino, al grande padrone della televisione europea, forse mondiale?
Berlusconi, lo ha scritto Eugenio Scalfari, è il Re Sole. Come dice un politico sardo, "se ti avvicini al sole, il sole ti illumina e ti riscalda". E secondo quanto sostiene un altro maestro di giornalisti, perseguitato dalla destra, Giancarlo Santalmassi, "mezza Italia lavora per Berlusconi, l'altra metà lo desidera"
Visitare Villa Certosa assicura alle ragazze un posto vicino al sole, un telefono al quale chiamare, forse una raccomandazione dell'imperatore, un pollice in su, un casting al quale presentarsi di ritorno da Roma o da Milano, domenica notte o lunedì mattina, dopo le lunghe e divertenti notti, le chiacchere politiche di Silvio, le passeggiate per fare acquisti al centro commerciale di Porto Rotondo (paga Papi, fino a 1.500 euro per ragazza), i balli sfrenati, qualche striptease piú alcolico che pagato, il maschilismo nella sua indole peggiore.
Non è facile trovarsi fra le elette, arrivare alla categoria di vestale di Villa Certosa, insiste il politico sardo, che preferisce non identificarsi per motivi di sicurezza: "Chi va nella villa conta; chi dorme lì, conta molto, e chi ci passa le vacanze, è nel cuore del Cesare".
Il Cesare, che ha iniziato la sua carriera nell'edilizia, ha altre sette ville in Sardegna, un'altra ad Antigua, innumerevoli ville a Roma e a Milano; ma Villa Certosa è la misura di tutte le cose. Anche i ministri e le ministre del Gabinetto si dividono fra i molto assidui (come il silenzioso Gianni Letta) e gli occasionali, che sono andati solamente una volta o lo hanno fatto per partecipare a qualche consiglio di ministri (o di amministrazione) fuori stagione.
Fra le ministre, quella che ci è stata piú volte è Mara Carfagna, ministro delle Pari Opportunità, cui onora la sua fedeltà, poichè è stata l'unica ad osare difendere i suoi atti riguardo all'assurdità del Noemigate. Secondo lei, coloro che combattono e criticano Berlusconi lo fanno per invidia e senza ragione, dato che è una persona "buona".
Per le ragazze, la miglior forma di entrarci è captare l'occhio esperto del vecchio scapestrato. Come è accaduto a Noemi o alla stessa Carfagna e a decine di ragazze. Noemi, una dolce giovinetta cresciuta in ambienti prossimi alla Camorra napoletana, voleva diventare artista. E così dunque, si è fatta fare un libro di fotografie e lo ha inviato ad un'agenzia di Roma. Il giornalista di Canale 4 Emilio Fede, amico intimo di Berlusconi, lo ha preso, lo ha portato via con sé, e se lo è scordato, guarda caso, sul tavolo; il suo capo ha preso il telefono ed ha fatto il numero del cellulare della giovane. Le ha detto che aveva uno sguardo angelico e che doveva mantenersi così, pura.
Questo è successo a ottobre, ha rivelato Gino, l'operaio fidanzato a Naomi fino a quando è arrivato Papi, in una intervista concessa a La Repubblica. Poco dopo Noemi è stata vista in una festa della moda a Villa Madama, in un'altra del Milan. In entrambe le occasioni è stata fatta sedere al tavolo presidenziale. Secondo quanto raccontato sia da Berlusconi che dai suoi genitori, l'amicizia era di vecchia data; Gino ed una zia di Noemi lo hanno smentito.
Fatto sta che, a dicembre, Noemi si trovava già a Villa Certosa con la sua amica Roberta, una delle tre amiche insieme alle quali ha girato un video domestico, disponibile ormai su Youtube, nel quale si dichiarano fantastiche e irraggiungibili. Anche se, a pensarci bene, forse era prima, perchè la stessa Noemi ha dichiarato, quando ha iniziato ad essere famosa, che aveva visto spesso Papi, che lui non sempre poteva andare a Napoli, occupato com'era, e che i due cantavano assieme le canzoni di Apicella. Adesso la ragazza, in un ulteriore disperato tentativo di mettersi al riparo, ha dichiarato in un'intervista per la rivista Chi, proprietà di Berlusconi naturalmente, che è ancora vergine.
Un'altra forma di arrivare a Villa Certosa, di raggiungere il rango di farfalla e passare a far parte della collezione del grande entomologo, è conoscere gli amici del Sultano. Meglio ancora se sono imprenditori VIP della cerchia strettamente giudiziaria (il giudiziario unisce molto), Marcello dell'Utri, condannato a 9 anni in primo grado per complicitá con la mafia; il padrone della scuderia Renault e compagno di fatiche off shore Flavio Briatore (che ha raccomandato a Berlusconi l'avvocato britannico David Mills, creatore corrotto dell'impero Fininvest B), o il compiacente Fede Confalonieri, presidente di Mediaset.
È anche utile conoscere quei brillanti giornalisti della terza età, stelle fulgenti del firmamento televisivo filogovernativo, persone come Fede (autore del telegiornale più surrealista del continente), o come il sempre genuflesso Bruno Vespa, capace di intervistare il padrone dodici volte all'anno ed eludere sempre la domanda scomoda.
Tutti coloro conformano l'essenza del berlusconismo-velinismo, e in quanto tali frequentano da anni il padrone. Cercano sicurezza, amiconi, calma, relax e bei corpi per mitigare lo stress e l'estenuante esercizio della politica, la corruzione o il sempre faticoso (per le vertebre) giornalismo da camera.
Ci sono, chiaro è, vie intermedie, provveditori diversi, amanti dello sport del gineceo, mamme mezzane pronte a rinnovare gratis il corpo di magia del prestigiatore, ministri, viceministri e segretari di Stato pronti ad aggiungere novità alle serate, l'enorme cerchia fatta di figlie di amici, conoscenti, vassalli, impiegati, quella mancia di curve promettenti data al portinaio, la guardia del corpo, la cuoca, la cugina del carabinierie, l'aspirante modella che invia le sue fotografie via e-mail a Palazzo Chigi, insieme al numero del suo cellulare scritto con una grafia che imita il rossetto.
Tutta Italia sta al gioco, tutto il paese lo sa; il problema è che tutti lo raccontano, ma nessuno lo dice con il suo nome. Satrapi, imperatori, monarchi e commendatori hanno storicamente riempito di ragazzine i suoi salotti, ma adesso la gente ha paura, l'omertà è condizione indispensabile perchè l'ipocrisia non finisca, perchè l'informazione sia tenuta sotto il controllo diretto o indiretto dell'imperatore (pubblicità istituzionale, sovvenzioni pubbliche, promesse, crediti...), se qualcuno cerca di uscirne può rimetterci l'impiego, la Chiesa di Roma non deve saperlo (e per questo si accontenta solo di reclamare sobrietà), ed inoltre c'è la crisi e viviamo in un pase sotterraneo per definizione, questo meraviglioso belpaese che si è sempre dichiarato fiero della sua arte domestica di arrangiarsi improvvisando, "O Francia, o Spagna basta ch'as magna".
L'entrata delle veline televisive in politica, che si trova all'origine di questa crisi morale, era la conseguenza inevitabile della storia, del sistema. Forza Italia non è mai stato un partito, ma un gruppo di tifosi, di impiegati comandati da Dell'Utri che nel 1994 ha reclutato in fretta e furia tutte le segretarie di Publitalia per compilare in tempo le liste. Nemmeno il suo sucessore, il Popolo della Libertà, è un partito, ma un alluvione di consiglieri mediocri, gestori sommessi e bei visi senza tradizione, ideologia, basi. La televisione e la pubblicità come unica politica; e la politica si fa in televisione. Italia continua ad essere il paradiso della raccomandazione, chi non ha un amico è orfano, ed il grande capo si chiama Silvio. Silvio aggiustatutto.
Ascoltate l'ex professoressa di Noemi Letizia: "È molto logico, lui la aiuterà, a tutti conviene avere amici, un medico che ti scrive le ricette".
Il benefattore è Berlusconi; le scuole e le case sono pieni zeppi di belle Uranite, e il luogho in cui si mettono sotto tiro è Villa Certosa.
Elisa Alloro, una delle veline che sono state nella casa madre, ha pubblicato questa settimana un interessante libro intitolato Noi, le ragazze di Silvio. In esso rivela che anche lei e non solo lei, chiama Berlusconi Papi da molto prima che facesse la sua apparizione nella vita del Cavaliere la cenerentola Noemi.
"È una miniera di saggezza" scrive sul lider massimo la velina giornalista, 32 anni. Nata a Reggio Calabria, Alloro ha partecipato al corso di formazione politica di 25 giovani veline organizzato in vista delle elezioni europee dal PDL, con professori ilustri, fra gli altri il ministro degli Esteri, Franco Frattini, e il vicepresidente dell'Europarlamento, Mario Mauro, a richiesta del primo ministro.
Presentatrice, Alloro è stata prescelta dal Cavaliere insieme a, fra le altre, Eleonora Gaggioli, aspirante attrice; Camilla Ferranti, aspirante presentatrice, Angela Sozio, rossa di Grande Fratello fotografata da Zappadu nel 2007 sulle ginocchia del premier (insieme ad altre quattro), e Barbara Matera, partecipante del concorso Miss Italia della Puglia, amica del dottor Letta e finalmente (dopo l'"io accuso" di Verónica Lario) l'unica candidata velina fra le 25 precandidate.
La prima a chiamare Berlusconi Papi, rivela Alloro, è stata Renata, una velina brasiliana e milanista. Il soprannome si è espanso come un virus. "E adesso, molte ragazze si rivolgono a lui con questo nome; "è un'abitudine, forse il frutto di un accordo tacito, una specie di nome in codice nato, forse, dall'atavico timore ad essere intercettati (dagli ascolti telefonici)", dice a Il Corriere della Sera.
Il libro, di 100 pagine, è scritto sotto forma di lettera a Verónica Lario, rifiuta le accuse di "ciarpame" e difende il capo: "Ogni minuto passato con lui è come un dono divino". Il suo racconto narra che ha conosciuto Berlusconi nel 2004, mentre lavorava a Mediaset. Doveva intervistarlo sul ponte dello Stretto di Messina, ma in un batter d'occhio si è vista catapultata in Sardegna, "ad un pranzo di lavoro con professionisti dello staff presidenziale, io l'unica donna", scrive Il Corriere.
Sono partiti insieme dall'aeroporto romano di Ciampino, sede dei voli di Stato, a bordo dell'aereo presidenziale; durante il viaggio ha scoperto che Berlusconi sapeva tutto su di lei ("mi ha fatto vedere un voluminoso dossier"), e gli ha fatto un'offerta di lavoro che lei ha rifiutato. "Mi ha spiegato che stava organizzando una task force di 50 giovani giornaliste per stabilire un ufficio stampa ponte tra Roma e Bruxelles. Al tuo curriculo converrebbe enormemente, mi disse..."
Finito il pranzo, di nuovo in volo nell'aereo di stato verso San Siro, dove giocava il Milan. Scorta di auto ufficiali, sirene spiegate e poi di nuevo in viaggio aereo verso Ciampino. Dopo aver lasciato Mediaset, Elisa ha continuato a vedere Berlusconi: "Alcune volte mi ha invitato ad andare a Villa Certosa, assistere a cene con decine di invitati". Di Noemi ha un vago ricordo: "Ci hanno presentato fugacemente nel trascorso di una festa", racconta.
Ma impossibile dimenticare, scrive, le due gemelline montenegrine che hanno inscenato "un ballo pazzo e spropositato davanti agli occhi di un costernato primo ministro". E le altre apparizioni non annunciate, femminili e no, alla porta della sue stanze".
Questa è l'Italia, lo ha già detto la first lady Verónica Lario, molto meno indispettita che stanca, Lisistrata, patriota e rivoluzionaria, nel condannare il marciume del berlusconismo-velinismo: "Genitori pronti ad offrire al Drago le loro vestali", "ciarpame politico e maschilista senza pudore", un marito e premier che "frequenta minorenni e non sta bene". Impossibile dire di piú con meno parole.
Lo staff del Cavaliere è attento alle sue necessità. I giornalisti che seguono le mosse del premier raccontano che c'è una bella ragazza nella sua squadra stampa che viaggia con lui ovunque, anche se non sa fare un bel niente. La sua consulente d'immagine copre le debolezze alla meglio e cerca di fare in modo che il Cesare sembri onesto.
C'è un altro personaggio misterioso, una donna quarentenne, bruna, bella, vestita sempre con tailleur, che Zappadu ha fotografato molto spesso nell'aeroporto di Olbia. Si tratta di Sabina Began (SB), la preferita: i pettegoli romani la chiamano l'ape regina.
Il giorno della Liberazione d'Italia, il 25 aprile 2008, durante i festeggiamenti per la vittoria elettorale di Berlusconi, il presidente del Senato, Renato Schifani, Apicella ed altri gerarchi erano circondati da un mazzeto di ragazze sinuose: Don Silvio non aveva occhi che per SB, che si è fatta tatuare su una gamba "SB, l'incontro che mi ha cambiato la vita". Mentre la teneva sulle ginocchia e le canticchiava Malafemmena, Berlusconi ha detto: "Se ci fosse qui un fotografo questa foto varrebbe 100.000 euro".
Come affermato da Lario, la storia politica in gioco va molto più in là del caso Noemi; la povera Noemi è solo l'ultima vittima di questo Grande Fratello. Sará la casa, Villa Certosa, come nelle Mille e una notti, un bunker di lusso un po'volgare con giochi erotici o è Berluscolandia qualcosa di peggio e di più lussurioso?
Probabilemente, nessuna e le tre cose insieme, rispondono diverse fonti sarde e le fotografie di Zappadu, che ci introducono in questo sottomondo. Berluscolandia è bella, non si può non ammettere, anche se la natura sarda è molto piú agreste e meno fittizia che nelle cartoline dall'erba ben segata, quell'orto di erbe medicinali rotondo, quelle torri di imitazione. La prima cosa che sorprende è la smisuratezza.
Sessanta ettari di terreno sono molti. Soprattutto nella costa Smeralda. Ci stanno due spiagge private, tre laghi artificiali, mezza dozzina di piscine, l'anfiteatro in cui si rappresentano gli spettacoli di Apicella (il cantautore che scrive per Berlusconi), delle ballarine, e delle bailaoras (il pubblico del flamenco si chiede ancora chi sia e cosa faceva lì quell'intrusa).
Da una parte della tenuta c'è il Country, uno dei posti prediletti del premier, una discoteca con candele, tappeti orientali ed un riservato chiamato Harem. Non soffrano le anime candide. Nessuno delle migliaia di visitatori di Villa Certosa ha mai parlato di sesso. Lì non c'è sesso. Al massimo, gelato.
Beppe Severgnini, cronista di Il Corriere, lo ha spiegato in questo modo: "Villa Certosa sta adottando, nelle fantasie nazionali, una grandezza leggendaria. Gli amici del protagonista, cercando di minimizzare, contribuiscono ad arricchire la messinscena. Marcello Dell'Utri: "C'è una gelateria. Ti servono tutto il gelato che vuoi. Gratis. Se ci si pensa, è una trovata molto divertente". Flavio Briatore: "C'è il gioco del vulcano. Si parla del più e del meno e quando il gruppo si avvicina al lago, Berlusconi fa finta di preoccuparsi, dice che la Sardegna si trova in una zona volcanica. E in quel momento si sente un'esplosione incredibile, ci sono effetti speciali tipo fiamme...". Sandro Bondi, ministro della Cultura, cercando di spiegare la nudità di Topolanek, l'ex premier ceco: "Bah... D'altronde, pensate che la villa si trova a pochi metri dal mare. Un mare, come lei sicuramente sa, di una bellezza assoluta".
Dell'Utri non ha potuto negare che oltre a gelato e pizza, nella villa ci sono sempre tante giovinette bellissime che passeggiano, fanno il bagno, la doccia, si esibiscono. Il più difficile per Berlusconi non sarà giustificare queste fotografie, che ha già definito "inutili". Il vero problema sarebbe l'esistenza di altre più compromettenti. "Berlusconi sa che c'è una talpa a Villa Certosa. Qualcuno ha tradito dall'interno, ma non sa chi è", spiega Marco Mostallino, un giornalista locale. "Berlusconi crede che si trova probabilmente tra le guardie di sicurezza. Non per caso ha accusato sua moglie dal giornale di suo fratello di farsela con una sua guardia del corpo".
Villa Certosa è vigilata 24 ore su 24 da militari e carabinieri, come fosse una fortezza. Inoltre, ci sono guardie private ed altre che arrivano da tutte le parti. La storia della sicurezza nella Costa Smeralda è collegata al agá Jan, il primo promotore turistico della Sardegna, ed è iniziata con i vigilantes. "Jan ha assunto tutti gli uomini disponibili, e molti di loro avevano precedenti criminali", assicura Mostallino.
Alcuni anni dopo, Berlusconi è arrivato all'isola. "È arrivato con suo fratello Paolo intorno al 1981 o 1982", ricorda il politico sardo. "La sua idea era di costruire due millione di metri cubi sul mare, in un terreno di 200 ettari a sud di Olbia, tra Le Saline e Capo Cerasso. Per fare impressione, arrivava con due libri enormi che diceva contenevano la valutazione dell'impatto economico. Viaggiava con un seguito di architetti, ingegneri, consulenti fiscali, economisti. Fino all'approvazione del progetto sono passati dieci anni, ed è stato concesso solo un cuarto dell'estensione originale, e questo in montagna, lontano dal mare. Ma quando è stato approvato non aveva soldi. Era il 1993 e subito dopo è entrato in politica".
Silvio e Paolo hanno costruito la villa nei primi anni novanta. Con il tempo l'hanno trasformata pian piano in una casa degna di un film di James Bond. L'ironico Severgnini ha scritto sul Corriere della Sera che un giorno qualcuno scriverà la storia di Villa Certosa: "La cinica flessibilità italiana permetterebbe di raccontare molto, se non tutto. L'ultimo scoglio è la coerenza ufficiale. I politici, anche quelli che hanno meno pregiudizi, non sono ancora pronti ad ammettere quello che fanno, perchè hanno paura che qualcuno lo metta a confronto con ciò che dicono".
Berlusconi: pessimo.
5 giugno 2009
Berlusconi: il sultano di Sardegna
Alcune delle foto che nel nostro Paese sono state censurate, finalmente escono su un giornale spagnolo El Pais.
Il Presidente del Consiglio ha mentito ripetutamente su questa vicenda ai cittadini italiani.
Questa cosa che per noi italiani ormai risulta normale costò la carriera politica a Clinton e costringerebbe qualsiasi primo ministro occidentale alle dimissioni.
Berlusconi si difende dicendo che sono scatti innocenti e che tutto ciò fa parte della sua vita privata.
Bene.
Tutti gli italiani hanno ricevuto un libretto (un danno ecologico enorme) in cui veniva raccontata la vita di Silvio Berlusconi, la sua carriera e la sua famiglia perfetta. Le foto in cui il Premier abbracciava moglie e figlio, presentandosi come un modello morale ed etico si frantumano rivedendo a distanza di qualche anno le foto pubblicate su El Pais.
Berlusconi è stato il primo a utilizzare il privato come grimaldello emotivo capace di procurargli fiumi di voti. Oggi cosa è successo?
I festini organizzati con i soldi dei contribuenti sono fatti privati?
Berlusconi è sempre più vittima del sistema da lui sapientemente creato e orchestrato.
Noemi si è rivelata una mina vagante, priva di quella riservatezza che necessitano storie di questo tipo. Come ricorda bocca in un pezzo apparso sull'Espresso, questi atteggiamenti non sono nuovi al potere; tuttavia il potere di cui parla lui era quello degli aristocratici che si ricompattavano dopo la rivoluzione francese (1789).
Allora Berlusconi che pensa e dimostra l'eccesso egoico alla Napoleone non rischia di innescare anche in Italia una rivoluzione?
In Francia nessuno può permettersi le dichiarazioni e i comportamenti del nostro Premier. In Germania nemmeno. In Spagna Aznar per una bugia è stato cacciato a calci.
In Inghilterra il ministro dell'interno si è dimesso per 67 euro.
I giornalisti italiani dove sono? I cittadini indignati sono tutti già all'estero?
Questo è il futuro a cui dobbiamo rassegnarci? Segue...
Inceneritore Albano Laziale. Passa la linea degli affaristi
La partita sembra per il momento persa.
L'inceneritore di Albano Laziale sarà costruito.
Sarà uno dei più grandi d'Europa, perché dovrà bruciare tutti i rifiuti di Roma che non entrano più nella discarica di Malagrotta gestita da Cerroni.
Cosa comporta questa scelta operata in maniera del tutto discutibile dalla regione e dalla provincia?
Prima di tutto ormai con gli accordi di programma gli enti pubblici si gestiscono autonomamente e in deroga a ogni piano urbanistico il territorio. Questo significa che un'aria che fino a qualche tempo fa era agricola e quindi economica da comprare, grazie a un piccolo accordo di programma diventa molto più pregiata e i costruttori che di solito ne sono i proprietari fanno dei guadagni folli.
Tutti noi saremmo in grado di fare gli imprenditori in questo modo - a spese degli altri direttamente e indirettamente.
La questione più grave però è la salute delle persone che abitano nei pressi del futuro impianto. Sette chilometri il raggio di pericolosità delle sostanze nocive espulse dal camino di incenerimento.
Cosa significa?
Per i residenti nelle prossimità dell'inceneritore (incenerire=bruciare materiali e disperdere tutte le sostanze nell'aria - non esistono filtri in grado di trattenere nanoparticelle che sono molto più piccolo dei PM 10, che sono i gas di scarico delle auto) aumentano considerevolmente i rischi legati a malattie molto gravi:
cancro nelle forme più diverse;
linfomi;
leucemie;
malattie polmonari;
malattie del sistema nervoso;
problemi metabolici.
Tutto questo è il prezzo da pagare per fare arricchire nell'ordine:
amministratori locali e politici;
costruttori dell'impianto;
gestori dell'impianto che prenderanno contributi statali per mantenersi (oltre il danno anche la beffa);
A fronte di queste poche persone che guadagneranno somme clamorose, chi ci rimetterà qualcosa?
I cittadini in una triplice forma:
danni per la loro salute;
tasse e fondi che andranno a coprire i costi dell'impianto;
deprezzamento di tutti gli immobili esistenti nei pressi dell'impianto.
Esiste un caso esemplare in cui tutto questo è già presente: Brescia.
Iniziate a cercare un acquirente per la vostra casa.
Segue...
2 giugno 2009
Colpo di stato silenzioso
Riporto un articolo molto interessante del gruppo Centrofondi che descrive alcuni dei punti problematici essenziali delle democrazie occidentali e nello specifico in Italia.
In passato chi avesse voluto conquistare il potere in un paese aveva due soluzioni: o farsi eleggere democraticamente con libere elezioni o prenderselo con la forza aiutato dalle forze armate, cacciando il Re, il dittatore o la classe politica di turno. Questa ultima ipotesi naturalmente aveva un costo molto alto in termini di vite umane e spesso questo passaggio sfociava in lunghe e sanguinose guerre civili.
Per la riuscita di un golpe la cosa essenziale era di controllare oltre le sedi del potere politico (parlamento, ministeri ecc.) e militare, anche le telecomunicazioni (telefoni, radio e televisione), le banche, la rete dei trasporti e l’energia.
Chiunque però metta in atto un piano del genere sicuramente dovrà fare i conti con il dissenso generale e con una cospicua parte della popolazione che vuole vendicare i propri morti per cui di solito questo genere di acquisizioni forzate del potere finivano dopo pochi anni con l’esposizione al pubblico ludibrio dei corpi dei responsabili.
Negli ultimi anni, mentre in altre parti del mondo si continuano ad usare i vecchi sistemi, in molti paesi occidentali compreso il nostro, si sta sperimentando una sorta di colpo di stato silenzioso che, senza colpo ferire e quasi senza che nessuno se ne accorga, travasa il potere in mani aliene alla faccia della democrazia.
In Italia questo travaso silenzioso e’ avvenuto su due fronti paralleli con la complicità della classe politica (nessuna esclusa). La scelta è stata quella di privare lo Stato di alcuni poteri fondamentali come la sovranità monetaria e le scelte politico economiche a favore di organi sovranazionali (Commissione europea, BCE, WTO e FMI) e in parallelo con la privatizzazione di settori strategici per la vita del paese.
Si inizia con gli anni ’80 con l’assalto privato alla televisione dove con il pesante appoggio di Bettino Craxi, Silvio Berlusconi conquista di fatto, con 3 reti nazionali, il monopolio delle televisioni private e del ricchissimo mercato pubblicitario.
Si continua con il trattato di Maastricht nel 1992, firmato dal Presidente del consiglio Giulio Andreotti, dal Ministro degli esteri Gianni de Michelis e dal Ministro del tesoro Guido Carli (ex governatore della Banca d’Italia) dove con l’art. 105 gli stati membri rinunciano alla sovranità monetaria a favore della BCE (organo sovranazionale senza alcun tipo di controllo).
Negli anni successivi si assiste con mani pulite al ricambio della vecchia e scomoda classe politica con una piu’ facilmente controllabile, alla acquisizione estera di gran parte delle maggiori industrie (dall’agroalimentare alla grande distribuzione, dalla siderurgia all’elettronica ecc.).
Con la scesa in campo nel 1994 di Silvio Berlusconi (indebitatissimo e sull’orlo del tracollo finanziario) con Forza Italia, l’intero settore televisivo viene controllato da un solo soggetto che è proprietario anche di diversi giornali.
Durante il governo della sinistra una silenziosa modifica della Costituzione priva lo stato della sua sovranità a favore del trattato di Maastricht e altri accordi internazionali. Sempre durante gli anni di governo del centro-sinistra si avvia la privatizzazione, continuata poi dal successivo governo del centro-destra, delle telecomunicazioni (Telecom), banche, energia (Eni ed Enel) e rete autostradale e ferroviaria.
Attualmente siamo nella condizione in cui sia la finanza che la politica nonché ogni settore strategico è nelle mani di fumosi, non controllabili ed intoccabili organi sovranazionali o nelle mani di privati che, in regime di monopolio di fatto, fanno scelte non sulla base del benessere comune, ma solo della loro convenienza (ripianare debiti, arricchirsi, etc). Ecco allora che ci ritroviamo con servizi fondamentali inefficienti e costosissimi che minano la possibilita’ di sopravvivenza delle nostre aziende e delle nostre famiglie schiacciate dalle spese altissime e dai debiti.
Come lo possiamo chiamare questo se non un colpo di stato silenzioso?
Risulta chiaro allora come a piccoli passi e con un piano preordinato si siano svuotate di potere tutte le istituzione democratiche e di come si sia instaurata una tirannia?
Consapevoli di ciò, non resta che difenderci mettendo in atto una rivoluzione silenziosa.
Come? Cambiando le regole che non ci piacciono e che ci rendono schiavi di un sistema
iniquo come liberarci dalle dipendenze economiche localizzando sempre più. La
produzione e il commercio delle merci e dei servizi per quanto possibile devono tornare ad avere una dimensione locale. Specialmente le merci agricole, non devono fare migliaia di chilometri prima di essere consumate, la produzione di energia deve essere fatta sul posto dove è consumata privilegiando energie rinnovabili. Ricorrere ad una moneta che non produca debito come quella attuale, o almeno una moneta locale complementare a quella ufficiale, permetterebbe di aumentare il potere di acquisto della collettività eliminando la speculazione ed il debito alla radice. I prezzi di tutto quello che consumiamo potrebbero ridursi di oltre il 60% se eliminassimo i costi relativi ad assurdi spostamenti, passaggi superflui, pubblicità inutile e costi degli interessi pagati alle banche. Eliminare gli sprechi e l’uso improprio di strumenti come il cellulare, privilegiare auto di piccola cilindrata a basso
consumo o consumare alimenti di stagione prodotti localmente e in modo artigianale, sono solo alcuni degli atteggiamenti che possiamo adottare.
Per qualcuno un passaggio indietro? Per noi è solo l’unico modo di riprendere in mano le sorti delle nostre vite e tornare a vivere una vita più sana, meno precarizzata e più a nostra dimensione.
Segue...
1 giugno 2009
Berlusconi: la moglie, le veline, le minorenni, i supereroi
Inizia la caduta di un mito post-moderno come Silvio Berlusconi?
Sembra che il giocattolo perfetto costruito sapientemente in venti anni di televisione e spot pubblicitari inizi a vivere di vita propria, non rispettando più nemmeno la voce del padrone.
Infatti è lo stesso Berlusconi che in questi giorni invoca il suo diritto alla privacy. Lui che prima di tutti è entrato nella vita di tutti noi modificando il nostro modo di pensare, i nostri costumi, i nostri desideri, il nostro immaginario, la nostra capacità critica ora vuole che le foto in cui viene ritratto con fanciulle in libertà, come un sultano bigamo di altri tempi vengono sequestrate.
Silvio è arrivato a screditare la moglie attraverso la carta-pizza-stampa del suo amico Feltri.
Il re è nudo?
Silvio esci allo scoperto: sei uno che ha fatto i soldi con amici pericoloso, hai investito i proventi nella televisione fatta di culi e tette, hai rischiato la galera e sei entrato in politica, gli italiani ti hanno eletto e ora punti a essere oltre la legge.
Spavaldo, fiero, ancora convinto della propria virilità, preferisce farsi punturine erettive, darsi il cerone per sembrare più giovane piuttosto che fare finta di occuparsi del Paese. Silvio fai un po' di outing, dicci quello che vuoi fare. Noi siamo persone comprensive e aperte.
Magari con tutti i soldi che hai, con le leggi che ti proteggono, evita di farti beccare mentre fotti i soldi di quei cittadini che pagano con le loro tasse anche i voli del Maestro Apicella e delle tue graziose donnine.
Silvio fai sognare un po' anche noi. Portaci tutti in crociera. Apri il tuo Harem con i tuoi concittadini.
Silvio please...
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